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Fiorentina, quanti rimpianti: Gonzalo e Babacar stoppano la Sampdoria

DUE GOL (Gonzalo e Babacar), due pali (Tello e Kalinic), un primo tempo regalato con una formazione (troppo) a sorpresa e tanta (troppa) sfortuna. Quanto vale il pareggio di Genova nella difficile corsa al sesto posto e quindi ai preliminari di Europa League? Magari la risposta arriverà più avanti anche perché la Fiorentina vista ieri a ‘Marassi’ è sembrata davvero uno squadra viva. E quindi motivata a dire la sua fino all’ultimo. Fino a quando, insomma, la matematica non produrrà verdetti ufficiali.

NEL FRATTEMPO il modo più adatto per raccontare il risultato contro la Sampdoria è di definire la partita di Genova una partita… incredibile. Primo: perché la squadra di Sousa, almeno per quanto visto nella metà di gara iniziale sembrava, semplicemente e tristemente destinata al ko. Secondo: perché la Fiorentina della ripresa, bella e pressante, avrebbe meritato la vittoria. E tutti e tre i punti che nei calcoli dell’Europa League sarebbero stati un tesoro prezioso. Partiamo, dunque, da qui, da tutto quello che di positivo i viola hanno fatto vedere una volta chiuso l’intervallo. L’innesto di Kalinic (fuori l’impalpabile Ilicic) ha ridato alla Fiorentina la profondità giusta. Profondità e idee, trasformati subito in palo colpito da Tello (azione da applausi) e il pareggio di testa, su calcio d’angolo, di Gonzalo. L’uno due riaccende il cuore viola. Cresce l’intensità del gioco, le corsie esterne, rispetto alle zero idee del primo tempo, iniziano a funzionare ma è la difesa che continua a dare segnali di difficoltà.

COSÌ una decina di minuti dopo il pari di Gonzalo, la Samp passa di nuovo con Alvarez che sguscia dalla parte di Sanchez. Ma è da questo momento che il bello della Fiorentina torna a prendersi la scena. Nessuno molla. Anzi. Il colpo del (possibile) ko funziona da detonatore del gioco che i viola sembrano aver ritrovato insieme a energie e idee. Ma ci pensa la sfortuna a congelare – momentaneamente – la riscossa dei ragazzi di Sousa, fotografando, ancora sul palo, un guizzo di Kalinic. Poi il lampo di Babacar, sempre più bomber di razza, con una esecuzione da cecchino puro, a una manciata di minuti dallo scadere. Freddo e a testa alta, Baba colpisce duro Viviano per il 2-2 finale. Un pareggio arrivato al termine di una domenica incredibile. Iniziata anche con venti minuti di ritardo rispetto al programma (via alle 12.50 anziché 12.30) per problemi di traffico legati alla mezza maratona di Genova che avevano ostacolato l’arrivo al campo dei viola, e chiusa con una rincorsa all’Europa League che rimane in salita ma che vede presente una Fiorentina viva e da rispettare.

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