Rassegna Stampa

Fiorentina persa sul più bello. Diverse responsabilità di Italiano. Ma c’è ancora tempo

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La Fiorentina si è persa sul più bello. Diverse responsabilità da parte di Italiano. C’è ancora tempo per correggere la rotta

La Fiorentina si è persa sul più bello e Vincenzo Italiano non riesce a farla tornare, scrive la Gazzetta Dello Sport. Fino a un mesetto fa la Viola volava. Adesso che è venuto il momento di raccogliere i frutti  è stanca, appannata, sotto ritmo, e anche fragile sotto il profilo psicologico. Mai stata un mostro nei secondi tempi, se la partita non la chiudeva prima ha spesso sofferto. Ma ultimamente sparisce proprio dal campo. E in questo ha delle responsabilità Vincenzo Italiano, dal punto di vista sia della gestione che sotto il profilo del gioco.

Dalla sua ha un alibi pesante: la Fiorentina ha giocato 53 partite (34 di campionato, 15 di Conference e 4 di coppa Italia), più di chiunque. Non ci era abituata, ma proprio per questo il tecnico avrebbe dovuto gestire meglio le risorse. Ha usato sempre il turn over, vero, ma in più di un’occasione sbagliando le scelte. Per dirne una, in campionato nelle ultime due partite con Napoli e Salernitana ha messo in campo il suo uomo di maggior qualità ma in riserva, Nico Gonzalez. Erano gare che ormai contavano poco, poteva risparmiargliele per preservarlo per il Basilea, dove è stato bloccato dalla stanchezza e dall’esuberanza del talento Ndoye. Altro esempio: ha ruotato tanto i difensori, il reparto più delicato perché per come gioca la Fiorentina è spesso vittima di ripartenze. E lui non è mai riuscito a trovare contromisure allo “squilibrio” tattico. «Ogni tanto bisogna rischiare», dice. Giusto, non sempre però. Italiano è molto bravo, ma a volte si fa prendere dall’integralismo e fatica a correggersi. Purtroppo, col Basilea ha mostrato più i suoi difetti dei suoi pregi: quando dopo il vantaggio la Viola si è spenta, non ha pensato di gestire il risultato, anzi. Dopo il pari ha inserito Castrovilli e Brekalo per Amrabat e Gonzalez. Due errori. Se stai perdendo metri a centrocampo e il Basilea si infila nei vuoti viola, non puoi togliere il marocchino, anche se pure lui è molto stanco. Con «Castro» la squadra si è sbilanciata ancor di più. E Brekalo aveva bisogno di minutaggio, invece è entrato pochissimo nel turn over per poi giocare la gara più importante.

Ora la Fiorentina deve ritrovare unità d’intenti, determinazione, lucidità e, se possibile, la forma fisica. Perché i traguardi sono ancora lì: la vera viola potrebbe ribaltare il risultato a Basilea e poi c’è la finale con l’Inter. C’è ancora tempo per rendere entusiasmante la stagione e non un fallimento. In fondo Italiano e la squadra lo meriterebbero.

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