Stanca, mentalmente e fisicamente. Ed anche da Reggio Emilia la Fiorentina torna con le ossa rotte. Peccato, perché c’erano tutte le possibilità per mettere in saccoccia punti pesanti, e tenere vivissimo il sogno Europa. Che ancora non è compromesso. Ma certamente, i segnali arrivati dal trittico Spal, Lazio, Sassuolo parlano di una squadra sulle gambe e senza energie mentali. In altro modo non si potrebbe spiegare l’espulsione di Dabo. E l’undici iniziale scelto da Pioli lo stesso. Questo gruppo ha dato tutto ciò che aveva.
Forse anche di più. Ed un calo era inevitabile.
Soprattutto quando la Fiorentina è stata chiamata a dover giocare tre gare in pochissimi giorni, con delle rotazioni da fare obbligatoriamente, e delle assenze troppo pesanti da poter sostituire. Peccato, perché il tifo aveva risposto presente seguendo la squadra in massa. Andrea Della Valle anche, ma sul più bello a non esserlo è stata la Fiorentina stessa.
Ma nulla è ancora perduto. Perché l’Europa è ancora vicina. E facendo un po’ di quadrato, con i rientri di qualche elemento fondamentale, e con il recupero di un po’ di energie, qualcosa e forse anche di più da salvare delle gare con Lazio e Spal c’è da cui ripartire.
Che la rosa avesse dei limiti tecnici nelle alternative lo si sapeva, e nel momento di emergenza è risultato decisivo. Ma già aver riacceso speranze e sogni non è stato da poco. E continuare a crederci è pressoché obbligatorio.
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Gianluca Bigiotti