La Fiorentina chiude ottava il suo campionato. In caso di squalifica della Juventus sarà ancora in Europa. Quale? Passa tutto dalla gara col West Ham
Con la mancata vittoria del Torino sull’Inter, la Fiorentina si conferma all’ottavo posto in Serie A e attende di sapere il giudizio dell’Uefa sulla Juventus.
INTANTO, FORSE, EUROPA. Nel caso in cui i bianconeri dovessero essere esclusi dalle prossime competizioni europee sarà ancora una volta Europa per la squadra viola. Quale? Intanto la Conference League, sperando di poter entrare dalla porta principale dell’Europa League. Per farlo, come ormai noto, servirà vincere mercoledì col West Ham. In caso di successo con gli inglesi la Fiorentina riuscirebbe non solo a portare a casa un trofeo che manca da oltre 20 anni, ma si garantirebbe anche il pass per salire ulteriormente di livello accedendo ad una competizione di una difficoltà superiore.
CRESCITA. Non era scontato che questa squadra riuscisse a raddrizzare la rotta, per tanti motivi. Quella Fiorentina aveva difficoltà a segnare (e gli attaccanti quelli erano e quelli sarebbero rimasti), prendeva spesso e volentieri gol alla prima occasione concessa, quando subiva gol difficilmente ribaltava, non aveva esperienza a livello di calciatori, allenatore e società al sostenere il triplice impegno e, dunque, rischiava di essere entrata in un vortice negativo che altre volte ha visto squadre partire con obiettivi ambiziosi capitombolare rovinosamente. Basta tornare indietro con la mente alla vigilia di Verona-Fiorentina, quando serpeggiava più il timore di trovarsi invischiati nella lotta salvezza che l’ottimismo per pensare alla possibilità di raggiungere due finali di coppa e l’ottavo posto.
SE... La lista dei ‘se’ sarebbe lunga e ognuno potrebbe inserirci quello che più crede. Se la Fiorentina avesse puntato su un attaccante più affidabile di Jovic, se Gonzalez fosse sempre stato a disposizione, se Amrabat non fosse tornato dal Mondiale malconcio e stremato, se a Bologna e a Monza non fossero state buttate via due vittorie già ‘indirizzate’, se a Udine, col Milan e con l’Inter al Franchi non ci fosse stata qualche decisione arbitrale rivedibile, se Ranieri non avesse avuto un tacco in fuorigioco a Torino con la Juventus etc etc. Ciò che è stato fatto, ormai, è agli archivi. La Fiorentina ha chiuso ottava, onorando il percorso in due coppe che non tutti hanno fatto. Così facendo si è evitata un turno preliminare nella prossima Coppa Italia (a chi dice che non conta niente val bene ricordare che quest’anno la Fiorentina ha giocato più partite di tutti in Italia, 60, e col discorso delle liste non si può scialare più di tanto in termini di risorse fisiche e mentali) e adesso può sperare di essere comunque entrata in Europa anche l’anno prossimo (sempre che la giustizia della Uefa faccia il suo dovere). Al netto di quello che accadrà a Praga.
ULTIMO STEP. Alla luce di quanto detto sopra, se la Fiorentina ha lasciato tante energie fisiche e mentali, traducibili in punti, per provare ad arrivare in fondo a due coppe e alzare al cielo un trofeo, adesso è il momento di farlo. Meritava qualcosa di più in finale con l’Inter, stavolta è giunta l’ora di ‘quagliare’. Questa Conference è costata sacrifico, sudore e fatica, con rientri a tarda notte da posti sperduti, ma soprattutto ha costretto tutti a crescere, a prendersi nuove responsabilità e ad imparare a gestirsi. Il tutto, come sottolinea spesso Italiano, voluto e ottenuto con un percorso partito da lontano e costato, a sua volta, fatica. Adesso è il momento di fare l’ultimo step: vincere. E continuare a crescere.
Di
Gianluca Bigiotti