Appuntamento fondamentale della stagione per la formazione di Italiano che giocherà il ritorno dei quarti di finale di Conference League a Firenze
Oggi o mai più. Del resto d’ora in avanti saranno quasi tutte partite così. O dentro o fuori. Vale per questo quarto di finale di Conference col Viktoria Plzen, varrà la settimana prossima nella semifinale di ritorno di Coppa Italia con l’Atalanta e anche in campionato ormai il margine d’errore è ridotto praticamente a zero e ognuna delle sette gare rimaste, per i viola, sarà una specie di finale. Scrive il Corriere Fiorentino.
Meglio farci l’abitudine insomma, e attrezzarsi per farsi trovare pronti. Sotto tutti i punti di vista
Vincenzo Italiano lo sa, e anche per questo in vista di questo delicatissimo finale di stagione nel quale la Fiorentina si gioca qualcosa di grande, spera che la città metta da parte qualsiasi altro pensiero che non sia quello di star vicino alla squadra. «Siamo arrivati a un punto molto importante di questo triennio.
Un momento nel quale abbiamo la possibilità intanto di guadagnarci un’altra semifinale europea e per questo mi auguro che a partire da domani il Franchi ci dia una grande spinta perché ormai conosco bene i miei ragazzi e so che hanno bisogno di energia e supporto».
Il messaggio non potrebbe essere più chiaro eppure, alla vigilia di questa sfida, il mister l’ha voluto ripetere più volte
E pazienza se qualcuno magari ha avuto o aveva aspettative troppo alte considerando il reale valore di questo gruppo. Per il tecnico tutto questo adesso non conta e per lui, comunque, le pressioni possono solo far bene.
«Non vivo questo clima o queste attese come un qualcosa di negativo — ha spiegato ieri — anzi se la gente si aspetta tanto vuol dire che qualcosa di buono l’abbiamo fatto e questo deve far crescere la nostra autostima. Ripeto. Mettiamo da parte tutto il resto, anche le incomprensioni o quello che poteva essere e non è stato, stringiamoci e tutti insieme proviamo a fare qualcosa di straordinario».
Nelle ultime ore tra l’altro da questo punto di vista una risposta c’è stata visto che nelle ultime ore i biglietti venduti son saliti fino a 20 mila circa e non è da escludere che possano crescere ancora. Sul campo però toccherà ai giocatori e nonostante la stanchezza dei tanti impegni ravvicinati inizi a farsi sentire (e per questo il mister si porterà dietro fino all’ultimo un paio di dubbi pesanti) e da loro Italiano si aspetta il massimo.
«Serviranno grande attenzione e cura dei dettagli, in ogni fase di gioco. Sappiamo che il Viktoria Plzen replicherà la gara dell’andata e quindi noi dovremo metterci più qualità cercando di sfruttare tutte le nostre caratteristiche e di provare ogni soluzione, anche dalla distanza».
È questo il nodo, anche per quanto riguarda la formazione
Perché se da un lato saranno le condizioni fisiche a fare da «bussola» (arrivati a questo punto ogni volta giocherà solo chi può spingere al cento per cento), dall’altro pensando alla sfida di oggi Italiano deve scegliere se puntare più sul palleggio (e quindi su uno come Arthur per intendersi) o se privilegiare la struttura e la capacità di attaccare l’area di rigore di gente come Mandragora o, in alternativa, anche Barak.
Per il resto, dovrebbe essere la Fiorentina più attesa, con Dodo e Biraghi sulle fasce, Nico e Kouame ai lati del tridente e Beltran a supporto di Belotti. «Ci aspettavamo — chiude Italiano — tutti qualche gol in più da parte di un ragazzo che per tutto il lavoro che fa merita davvero di tornare a esultare ma manca poco, ne sono convinto».
E quale occasione migliore, se non questa? Quale partita, se non il primo di tanti dentro o fuori?
Di
Redazione LaViola.it