Editoriali
Fiorentina obbligata a crescere (e a vincere): dopo le parole servono i fatti. Può essere la stagione della svolta
Società che investe tanto sul mercato, allenatore con ingaggio da top e le dichiarazioni ambiziose: ora ai viola servono i fatti
Quella che è appena iniziata può essere una stagione decisiva nella storia di Rocco Commisso a Firenze. Dopo un’estate in cui il presidente ha deciso di spendere, e spendere tanto, per costruire una Fiorentina capace di vincere e convincere, ora tutto è nelle mani di Pioli (anche lui parte degli investimenti importanti del presidente).
E sempre nel corso dell’estate la stessa Fiorentina non si è nascosta sugli obiettivi da perseguire in questa stagione: il banale “migliorare la stagione precedente” si è presto trasformato nella necessità di alzare l’asticella, puntare addirittura alla Champions League, e portare a Firenze un trofeo.
Insomma questa volta la Fiorentina parte con gli obiettivi chiari e con la volontà di compiere un deciso passo avanti rispetto al recente passato. Ecco perché questa può essere una stagione chiave nella storia di Commisso a Firenze.
E il tutto è nelle mani di Stefano Pioli, allenatore equilibrato che però non si è tirato indietro quando si è trattato di parlare di trofei e obiettivi importanti in campionato.
Nonostante un calendario oggettivamente complicato la Fiorentina è chiamata già contro il Napoli a dimostrare che questa può davvero essere la stagione della svolta. Ecco perché le aspettative sono alte e perché ora è tempo di dimostrare coi fatti le bellissime parole dell’estate.
Abbiamo visto pochissimo nelle prime quattro uscite stagionali e siamo certi che tutto debba ancora essere migliorato. Sarà necessario vedere una Fiorentina diversa già dalla ripresa del campionato.
Domani sarà valutato Gudmundsson tornato malconcio dalla nazionale ma intanto sia lui che Kean che Dzeko, hanno messo a referto gol e ottime prestazioni. Con la speranza che l’islandese possa recuperare per il Napoli, Pioli può puntare su un attacco con un discreto feeling con il gol (almeno in nazionale).