Numeri record per il club viola che, nell’ultimo bilancio (al 31 dicembre 2017), ha presentato un utile netto di 35,57 milioni di euro (senza considerare le imposte).
Come riporta Tuttosport, un risultato mai raggiunto durante la gestione della famiglia Della Valle (attraverso la società Diego Della Valle & C. detiene il 97,5% delle azioni). Il dato positivo è rafforzato anche dal confronto con gli ultimi due esercizi: nel 2016 i viola avevano chiuso con un “rosso” di 2,73 milioni. Nella stagione precedente questa perdita aveva toccato quota 15,58 milioni di euro.
Secondo molti analisti il in esame è strettamente collegato alle plusvalenze generate (+88,74 milioni) nell’esercizio. Senza questa voce, infatti, il fatturato netto è pari a 90,2 milioni di euro. Un buon risultato ma inferiore a quanto raggiunto, per esempio, nel biennio 2015-16.
PLUSVALENZE RECORD. La cessione di calciatori è diventata una scelta strategica per raggiungere la sostenibilità dell’intera azienda. La Fiorentina, infatti, persegue un modello gestionale con l’obiettivo della totale autonomia economica e finanziaria.
Solo la cessione dell’attaccante Federico Bernardeschi (oggi alla Juventus) ha prodotto una plusvalenza di 33,11 milioni di euro ma anche quelle successive di Matìas Vecino (all’Inter) e Nikola Kalinic (al Milan prima di approdare quest’anno all’Atletico Madrid) hanno generato affari rispettivamente per 22,72 e 16,51 milioni di euro.
Queste operazioni, come le precedenti avvenute negli ultimi anni (a partire dalla cessione del difensore/centrocampista spagnolo Marcos Alonso per 22,13 milioni), sono finalizzate non solo ad alleggerire i costi gestionali ma anche ad un progetto di ringiovanimento della “rosa”.
Dati positivi per il patrimonio netto, pari a 104,44 milioni di euro. Finanzia il 39,4% delle attivitià del club. Una percentuale elevata ma inferiore nel confronto con la stagione precedente, quando la società aveva raggiunto il tetto del 42,1% mentre il capitale di “terzi” finanzia il 60,4%. Il rapporto tra patrimonio netto e totale delle passività è pari a 0,65. Un indicatore di bilancio molto importante, perch sta a significare che il capitale di terzi è prevalente sui mezzi propri (ovvero quelli della società).
Molto basso anche il livello dei debiti bancari che, al 31 dicembre 2017, non ha superato il tetto degli 8,97 milioni di euro mentre le disponibilità liquide della società sono state pari a 3,4 milioni (leggermente inferiori al 2016, quando erano arrivate a superare i 4,6 milioni di euro).
Nel 2017 la gestione economica dei Della Valle ha visto una netta prevalenza dei ricavi sui costi e l’esplosione del fatturato (+36,4%) è strettamente collegato alle attività di player trading (+179%) Ha pesato, sul risultato finale, anche una leggera riduzione dei costi gestionali, nella misura del 6,3%.
Il valore della produzione (184,77 milioni di euro) dipende soprattutto, bilancio alla mano, dalle plusvalenze (48%) e dalla redistribuzione dei diritti tv (29,4%). I costi di produzione, invece, hanno toccato quota 128,99 milioni di euro.
Pesano le “spese per tesserati e dipendenti” (49,2%, i costi degli “ammortamenti” (25,1%) e quelli collegati ai “servizi” (14,6%).
CRESCITA AREA RICAVI. La vendita dei calciatori più talentuosi è la strategia adottata dalla proprietà, per raggiungere la sostenibilità economica del club ma, al tempo stesso, questa scelta rischia, gradualmente, di depauperare il progetto sportivo. Ecco perchè la società viola ha deciso di rafforzare l’area vendite per generare nuovi introiti da destinare al potenziamento della squadra.
Analizzando il bilancio 2017, il dato del fatturato netto (pari a 90,24 milioni di euro), pur essendo positivo, è comunque inferiore di oltre 7 milioni, rispetto a quanto raggiunto nel 2015 e 2016, quando questa voce si era attestata, mediamente, sopra i 97,67 milioni di euro. Solo nel 2013 (83,21 milioni) e 2014 (88,80) il fatturato netto non ha superato i livelli raggiunti nell’ultimo bilancio depositato.
I ricavi da gare sono diminuiti di 1,04 milioni, da 8,75 a 7,71 milioni di euro, confermando l’idea che la Fiorentina ha bisogno di un nuovo stadio, moderno e confortevole. L’Artemio Franchi, per le sue caratteristiche strutturali, infatti, non risponde più alle moderne esigenze dei tifosi e del club.
Cresce poi la voce “ricavi da sponsorizzazioni” pari a 8,88 milioni di euro. Oltre a ciò vi sono 3,9 milioni delle sponsorship ufficiali/tecniche e altre sponsorizzazioni commerciali per 1,92 milioni di euro. I ricavi da diritti tv, pari a 60,31 milioni, sono strettamente collegati al piano generale di redistribuzione della Lega calcio (54,36 milioni di euro). A questi ricavi bisogna aggiungere la quota collegata alla partecipazione dei viola all’Europa League (5,9 milioni).
Le entrate da diritti televisivi sono state inferiori nel confronto con il precedente biennio: nel 2015, infatti, la società ha incassato, da questa voce, 65,05 milioni, nel 2016 ha superato i 70,24 milioni di euro.
La prossima sfida del club dei Della Valle è l’avvio del progetto del nuovo stadio, localizzato a Novoli, nell’area ora occupata dalla Mercafir (centro alimentare polivalente). Il comune di Firenze ha concesso alla società viola un’ultima proroga per partire definitivamente (la scadenza è il prossimo 31 dicembre 2018). E’ la quarta in questi ultimi anni, in un braccio di ferro tra sindaco Dario Nardella e proprietà del club che tra l’altro, non ha portato benefici a nessuno dei soggetti coinvolti nell’operazione.
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Redazione LaViola.it