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Editoriali

Fiorentina, messaggio chiaro: il presente conta più del futuro. Chiesa, gestione mirata per arrivare a Bergamo al top

Domani il Torino, Pioli e Della Valle spingono la squadra a concentrarsi sul presente. L’obiettivo è ‘sfruttare’ il campionato per arrivare al meglio alla coppa

Il presente conta più del futuro. Nel calcio non è spesso vero, ma in casa Fiorentina il messaggio è questo. Se gran parte della piazza ha l’orecchio teso a quello che succederà nella prossima stagione, ed il cuore impegnato nella partita del 25 aprile a Bergamo, allenatore e dirigenza (ieri la visita di Della Valle per ribadire il concetto) predicano concentrazione ed attenzione sul Torino. Impresa davvero non semplice, con la Fiorentina ormai fuori da ogni discorso europeo a livello di campionato, troppo in ritardo in classifica per sperare in qualcosa di buono e per caricare d’attesa le restanti sfide in campionato. Persino l’obiettivo minimo, sbandierato da tutti fin dal ritiro di Moena, è difficilissimo da raggiungere. Migliorare la scorsa stagione vorrebbe dire fare 58 punti, ovvero altri 21 nelle restanti dieci partite. Non serve un matematico per capire che servirebbe un passo da due punti a partita (anche qualcosa meglio). Probabilmente davvero troppo per questa Fiorentina, che in stagione non ha mai dato l’idea di essere squadra da questo ritmo.

Stefano Pioli ha diviso il lavoro per step. Le prossime quattro partite che aspettano la Fiorentina in campionato le ha definite più volte ‘decisive’ nella conferenza stampa di ieri pomeriggio. Torino, Frosinone e Bologna in casa, Roma in trasferta. Il calendario dà una mano solo dal punto di vista logistico, perché tre partite in casa nel giro di due settimane – a questo punto del torneo – vorrebbero averle tutti. La Fiorentina deve trovare dentro di sé le motivazioni e sfruttare il campionato per preparare nel migliore dei modi la trasferta di Bergamo del 25 aprile.

Su questo aspetto Pioli è stato molto chiaro con la squadra: vincere aiuta a vincere e non è ammissibile pensare solo alla gara di Coppa Italia, tralasciando il resto della stagione. Dalle prossime dieci partite di campionato dipenderà anche il futuro di molti. Presente e futuro s’intrecciano spesso, anche quando nessuno (all’interno del club) vuole sentire parlare di prossimo allenatore, di mercato, di trattative, di offerte faraoniche per certi giocatori. Giusto, ma ormai gli argomenti che ‘tirano’ di più fra i tifosi sono lontani dal rettangolo verde, purtroppo. Proviamoci a congelare tutto, almeno per qualche settimana.

Intanto, domani, il Franchi sarà di quelli di tutto rispetto in quanto a cornice di pubblico. 33.000 i presenti a ieri sera, l’obiettivo è arrivare a quota 35.000, sfruttando anche il meteo, che sembra davvero ottimo per il pomeriggio. Merito di promozioni, omaggi e del coinvolgimento delle scuole calcio. Ma va bene così, l’importante è che la cornice di pubblico sia di primo piano, per spingere la Fiorentina verso la vittoria.

In campo Chiesa non ci sarà. Le parole di Pioli lasciavano già pochi dubbi ieri pomeriggio, poi la conferma è arrivata dall’allenamento del pomeriggio. Forfait certo dal primo minuto, ma quasi sicuramente il talento viola non sarà neanche convocato. Parola d’ordine “gestione”. In questo caso l’obiettivo è realmente l’Atalanta: averlo al 100% a Bergamo è troppo importante per coltivare speranze di successo. Chiesa sicuramente tornerà in campo prima, ma con gradualità. Vedremo se a Roma, più facilmente ci sarà contro il Frosinone.

Al suo posto il tridente sarà composto da Mirallas, con Muriel e Simeone. Davanti a Lafont ci saranno Milenkovic, Ceccherini, Hugo e Biraghi. A centrocampo Benassi, Veretout e Gerson (Edimilson ha ancora qualche problemino). Il nodo di questo formazione è che in panchina non ci sono uomini in grado di cambiare la gara se le cose dovessero non mettersi bene. Restano a disposizione Vlahovic e Montiel, non partiti per Cagliari con la Primavera.

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