LA STORIA si ripete. La Fiorentina prende il secondo gol a un soffio dal riposo (un po’ come era successo a Genova). Non sono coincidenze, ma i limiti mentali di una squadra che tornano a galla. la Fiorentina è una buona squadra con rare puntate verso l’alto e frequenti scivolate verso il basso. Come ha detto nei giorni scorsi il suo ex allenatore Delio Rossi, può arrivare da terza a ottava. Propendiamo per l’ottavo posto, a questo punto. La squadra viola rischia di non dare più un senso alla stagione, se continua in prestazioni simili. D’accordo, si dirà che il rigore di Biglia è molto generoso (Milinkovic-Savic fa l’occhiolino a un compagno per rimarcare che si è buttato), ma non sposta gli equilibri della partita. E pensare che la Fiorentina dopo lo svantaggio aveva dato notizie di sè davanti a Marchetti, ma con scarsa convinzione. Per non parlare del rigore che l’avrebbe rimessa in corsa, che Ilicic si è fatto parare.
MOLTO si è parlato in settimana delle scelte di Sousa nella partita di Genova, il recupero della terza giornata. Lasciamo perdere il risultato, che può condizionare. Quello che aveva sconcerato era la stata la scelta della formazione iniziale, con almeno quattro giocatori fuori ruolo. Un rischio troppo alto per non essere pagato. La squadra ci ha messo del suo, facendosi prendere a morsi nei pochi minuti che restavano alla fine del primo tempo, ed è in quel momento che è stato preso gol. Già, la Fiorentina ha gestito molto peggio del Genoa (che non le è superiore sul piano tecnico) la partita sotto il profilo mentale. Era una gara contro il tempo, l’ha stravinta Juric. Detto questo, occorre dare un senso alla stagione della Fiorentina, un gruppo spento, stanco, che non sa più dove andare, quale idea inseguire. E se l’orgoglio si vede a tratti, la frittata (con le poche uova rimaste) sa di poco.
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Redazione LaViola.it