I viola non hanno perso l’identità ma hanno perso punti e partite in questo 2024 con errori grossolani a cui serve porre rimedio
La Fiorentina ha un’identità sempre molto chiara. In questa stagione i nuovi compiti svolti da Martinez Quarta hanno consentito alla squadra di sviluppare in modo diverso la manovra. La produzione offensiva è sempre buona, ma poi bisogna concretizzare e l’imprecisione sotto porta limita le ambizioni viola. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Belotti potrebbe aiutare a risolvere il problema, nel frattempo Italiano ha provato a far convivere Nzola e Beltran in assenza di Gonzalez. Ma come già in passato, la Fiorentina non riesce a segnare quanto potrebbe. Anche la fase difensiva ha evidenziato alcune criticità, ma è una questione di caratteristiche, oltre che di impianto tattico.
Ci sono partite, o momenti di essa, in cui la squadra si allunga e quasi si spezza. Qualche giocatore si dimentica di seguire i compagni e di accorciare e così gli avversari hanno molto campo in cui inserirsi. Anche perché sono pochissimi i viola bravi a correre velocemente all’indietro, quindi è necessario che la squadra non si sfilacci e sia pronta a fare densità in caso di transizione negativa.
Emblematico, in tal senso, il primo gol incassato dall’Udinese
Fiorentina nell’area avversaria con cinque giocatori contro nove. Palla persa da Madragora e verticalizzazione immediata di Lovric su Lucca. C’erano trenta metri senza un giocatore viola, Lovric ha piazzato uno scatto e nessuno l’ha seguito: tiro e gol.
Sicuramente l’allenatore deve insistere su certi automatismi, però i calciatori in campo devono prevenire il pericolo. Ma anche a difesa schierata le ingenuità sono notevoli. Il gol del Sassuolo nacque da una situazione tranquilla. Due linee da quattro a presidiare trequarti e area.
Ma bastò un movimento verso l’interno di Laurientè per aprire la difesa, favorire l’inserimento di Pedersen sul cui cross andarono tutti a difendere la porta lasciando libero Pinamonti che si era fermato per ricevere il cross all’indietro.
Le disattenzioni individuali sono tante e decisive. Contro il Lecce sono stati letali una ripartenza (che causò la punizione dell’1-0), un calcio piazzato dalla trequarti con tutta la Fiorentina in linea al limite dell’area e una palla persa subito dopo il 2-2.

Di
Redazione LaViola.it