Rassegna Stampa

Le cinque mosse di Corvino, prima della rivoluzione di giugno

Published on

Fiducia nella squadra attuale, nessun passo indietro su Kalinic e il solo Badelj come possibile partente. E poi l’assoluta volontà di trattenere i gioielli di famiglia Bernardeschi e Chiesa (e senza nessun assillo di inserire clausole nei loro contratti) e, in entrata, la grande attenzione intorno al mercato degli italiani. Eccole le linee-guida del mercato viola che ha in testa Pantaleo Corvino. Deciso più che mai a scacciare i fantasmi cinesi e a inseguire l’Europa con la squadra attuale. A giugno poi, quando Sousa quasi certamente non ci sarà più (arriverà Di Francesco?) e quando il quarto posto tornerà utile per la qualificazione Champions, sarà rivoluzione. Con tanti saluti a molti dei protagonisti viola (in bilico c’è anche Gonzalo) di questi anni.

In attesa del rinnovamento, a gennaio il Corvo giocherà in difesa. Ai cinesi ha già fatto sapere che non si tratta: Kalinic resta qui, clausola ovviamente permettendo. Stesso destino per Tello (richiesto dal Marsiglia) e per il resto della squadra, a meno che non arrivi un’offerta talmente indecente (il Leicester per esempio potrebbe riprovarci per Ilicic e solo allora tornerebbe vivo l’interesse viola per Jovetic) in grado di far cambiare idea al dg viola. La società infatti si aspetta un girone di ritorno alla riscossa, con Gonzalo e Borja che tornino a fare la differenza, con Ilicic che ritrovi continuità e con la difesa che sappia replicare le prestazioni di inizio anno. «Non abbiamo bisogno di nulla, se non di qualche ritocco», disse Adv. Un motto che anche Pantaleo ha fatto suo.

Discorso a parte come detto merita Badelj. Che ha il contratto in scadenza 2018 e che sarebbe ansioso di riabbracciare Montella. Al Milan piace, ma l’ad rossonero Fassone lo valuta al massimo 7 milioni: per quelle cifre il croato resta qui almeno fino a giugno, visto che la Fiorentina per lui chiede almeno 12 milioni. Ma siccome le vie del mercato sono infinite, la pista Milan-Badelj (soprattutto se il Diavolo riuscirà a far cassa dal mercato in uscita) andrà seguita fino all’ultimo giorno utile.

Tra le priorità viola ci sono anche i rinnovi dei gioielli fatti in casa. Con Berna il discorso è già avviato: il numero 10 guadagna un milione l’anno e ha un accordo in scadenza 2019. Normale dunque che la Fiorentina (senza fretta) pensi a rinnovarglielo, magari con un cospicuo adeguamento economico. Senza clausola però: fissare la cifra di rescissione infatti sarebbe come mettere il cartellino del prezzo sul giocatore. E la Fiorentina non ha nessuna intenzione di fare un’operazione simile. La clausola per Berna allora potrebbe diventare realtà solo se fosse lui a chiederla (ma proprio il carrarino aveva già fatto sapere di non gradire una soluzione simile). Per Chiesa invece l’idea è premiare il giovane figlio d’arte (che ora guadagna 50.000 euro) e fargli firmare un quinquennale che lo blindi in viola. Anche qui la clausola sarebbe inserita solo in caso di richiesta del giocatore: nelle intenzioni viola insomma Kalinic resterà l’unico ad avere un prezzo fissato (neppure Vecino ce l’ha più, visto che la sua clausola è scaduta ad agosto).

E siamo alla nota più dolente, gli acquisti. Tenendo tutti i giocatori attuali infatti, Corvino non avrebbe budget per comprare i rinforzi che servono. Il dg comunque starà alla finestra in attesa delle occasioni giuste (esuberi o giocatori alla ricerca di stimoli) per completare la squadra. La priorità sarebbe un terzino destro, mentre in mediana, anche senza Badelj, Pantaleo è convinto di andare avanti con la doppia coppia Borja-Vecino e Sanchez-Cristoforo. Occhio poi agli italiani. Un cruccio per il dg viola e un’esigenza per il club, viste le attuali regole federali. Piace Zampano del Pescara, così come Conti dell’Atalanta, che però sarà trattabile solo da giugno. La fantasia comunque al Corvo non è mai mancata: sono previste sorprese a effetto.

E i vari Toledo, Dragowski, Diks e Hagi che fine faranno? Corvino è convinto che stando qui e allenandosi con Borja Valero, Ilicic e tutti gli altri, imparino di più che andando in prestito. Sotto sotto poi il Corvo spera che il suo pupillo Dragowski possa finalmente avere un piccolo spazio per dimostrare il suo valore, anche perché per il dg viola il polacco ha le potenzialità per rivelarsi il nuovo Neto. Si vedrà. Il quadro anche sui baby però è chiaro: farli crescere, valutarli giorno dopo giorno e ritrovarseli pronti dalla stagione prossima. Quando la rivoluzione viola aprirà tante porte anche a chi, finora, non ha giocato mai.

36 Comments

Popular Posts

Exit mobile version