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Fiorentina, ora trova le chiavi di casa: la vittoria al Franchi manca da due mesi e mezzo
Settantasette giorni senza una vittoria al Franchi, se non è un record di sicuro ci sono stati periodi migliori (da quando c’è Sousa comunque è la striscia interna peggiore). La vita casalinga in controtendenza è una prodezza alla rovescia rispetto alle vittorie esterne, e questa è pura statistica virtuale: nella vita reale la Fiorentina ha la rapida necessità di migliorare il nono posto (in attesa del recupero a casa del Genoa, il 15 dicembre) cercando di diminuire i 5 punti che la separano dal sesto.
Gli otto punti di distacco rispetto alle quinte sono un problema molto più serio e per ora non ha senso parlarne: vivere alla giornata e cercare di prendere il meglio da ogni partita, questa è la filosofia di Sousa che dopo le turbolenze comunicative ha deciso di accentuare anche in pubblico la sua missione tecnico-tattica.
Solo di campo e questioni sportive parlerà durante gli incontri con i cronisti, in pratica azzerando riflessioni su argomenti che possano innescare interpretazioni e/o dietrologie di cui, in questo momento e anche negli altri, nessuno sente il bisogno.
A proposito di campo, domani arriva a Firenze il Palermo che ha perso le ultime sette partite, è ultimo in classifica con 6 punti insieme al Crotone (occhio…) e ha affidato a Corini le minime speranze di non far stabilire a Zamparini il record europeo dei cambi in corsa.
Con tutto il rispetto, trattasi di avversario abbordabile in un momento in cui la Fiorentina ha la necessità di ripartire per riprendere colore, fiducia e contatto con le zone medioalte della classifica.
La sconfitta di Milano contro l’Inter ha messo in mostra due versioni opposte della squadra viola, una inguardabile, perfino dilettantistica nell’approccio, e l’altra molto simile a quella ammirata nei momenti migliori, più tecnica e veloce dei nerazzurri anche in 10 contro 11: in attesa della piccola smazzata di gennaio – quando fra l’altro sarà deciso il futuro di Sousa – e della super smazzata di giugno è obbligatorio non sciupare un’altra occasione al Franchi.