Rassegna Stampa
Fiorentina, la svolta è arrivata (ancora alla 20a giornata). Sousa concreto
Un anno fa fu la ventesima giornata, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio, quella che spense praticamente il sogno scudetto della Fiorentina di Paulo Sousa, coltivato per alcuni mesi senza illusioni ma con felice eccitazione da Firenze. La due sconfitte consecutive con Lazio prima e Milan poi crearono quel distacco col vertice della classifica non più recuperato in seguito fino al deludente finale di stagione (12 punti negli ultimi 12 turni), chiuso al 5° posto.
Adesso, col successo di Verona, 20ª partita del suo campionato (in attesa del recupero col Pescara), dopo quello trionfale sulla Juventus al Franchi, la Fiorentina di Sousa sembra decisa a dare la svolta positiva a una stagione a lungo rimasta involuta. Ne è testimonianza, di questo lungo inizio in salita intendiamo, il fatto che i punti raccolti fin qui sono 33 contro i 38 del gennaio 2016, con 4 gol segnati in meno (33 a 37) e 4 subiti in più (21 a 25).
Certo, per come si sono messe le cose, non sono ammesse più flessioni. In questo torneo infatti le predestinate, Juve, Roma e Napoli, non hanno avuto le amnesie di un anno fa; stesso dicasi delle ritrovate milanesi, pur con alti e bassi, a cui aggiungere Lazio e Atalanta, outsider stagionali: l’attuale ottavo posto della Fiorentina è frutto anche di questa situazione normalizzata. Kalinic un anno fa, dopo 20 giornate aveva segnato 10 gol, e 9 Ilicic, con Babacar a quota 4. Adesso il croato è arrivato a 9, affiancato stavolta da Bernardeschi, e Babacar sempre con 4 reti realizzate (8 reti in 14 presenze stagionali).
Sousa ha assunto nel momento stagionale della verità, un atteggiamento concreto, costruttivo. Niente richieste reiterate di rinforzi o prove muscolari più o meno aperte con la proprietà: si pensano soluzioni ai problemi, e si trovano. L’agognato difensore centrale non arriva? Ecco Sanchez arretrato e visto giocare in stile Barzagli. Chiesa merita fiducia? Chiesa titolare a 19 anni, tra gli applausi. Bernardeschi è il predestinato? Gli si trova il ruolo ideale per lui e per tutti: e i risultati sono quelli appena ricordati. Sulle duttilità tattiche della squadra c’è poco da dire, visto che nelle corde dell’allenatore c’è spazio per numerose varianti da sempre. Questa Fiorentina, quella vista con la Juventus soprattutto, sembra aggressiva come ai bei tempi e meno prevedibile. Ed è bello che tutto questo succeda con Antognoni di nuovo al suo posto.