Il pareggio contro il Bologna ha mostrato le stesse lacune visto quando alla guida c’era Pioli
Naturalmente Vincenzo Montella avrebbe voluto iniziare la sua seconda avventura alla guida della Fiorentina con una vittoria, invece contro il Bologna dell’ex Mihajlović, arrabbiato e in forte critica verso una parte della tifoseria viola, si è dovuto accontentare di un pareggio a reti bianche.
Certo, purtroppo il campionato non può dire più niente alle ambizioni viola, ma la gara contro i felsinei e quella di sabato a Torino contro la Juventus (i viola sono gli ‘invitati’, involontari, alla festa scudetto bianconera) serviranno a Montella a conoscere meglio la squadra e il materiale a disposizione in vista della gara del 25 aprile di Bergamo contro l’Atalanta che vale la finale di Coppa Italia.
Il pareggio contro il Bologna (l’ennesimo in campionato di Chiesa e compagni, il 16° e per gli altri campionati europei è, purtroppo, record) ha mostrato a Montella che ha tra le mani una Fiorentina impaurita, con poche motivazioni e scarso entusiasmo. Questo vale alla squadra ma anche al popolo viola.
Montella non può certo avere la bacchetta magica per risolvere i problemi della squadra viola e il suo lavoro sarà giudicabile solo nella prossima stagione, anche perché ha una squadra che lui non ha costruito e soprattutto una squadra che non ha un regista che costruisca il gioco. E quindi deve, per adesso, adattare il suo credo, la sua filosofia di calcio, ai giocatori a disposizione.
E anche contro il Bologna la Fiorentina ha mostrato i problemi tattici e di gioco mostrati con Pioli. Un centrocampo dove nessuno riesce a emergere, dove non riesce a creare bene per l’attacco, dove non riesce a fare filtro per la difesa anche se contro i felsinei sono apparsi un po’ più sicuri e decisivi di altre parte partite.
L’arrivo di Montella doveva servire anche per avere una reazione, positiva, dalla squadra, Soprattutto da quei giocatori che dovevano fare la differenza sin dalla prima giornata di campionato. Due nomi su tutti (ma il discorso vale anche per altri): Gerson e Simeone. Certo, forse sarà ancora presto, ma il brasiliano ha offerto l’ennesima ‘non’ prestazione e l’argentino si è confermato un centravanti non da Fiorentina che vuol puntare all’Europa.

Di
Redazione LaViola.it