Rassegna Stampa
Fiorentina, la notte perfetta contro il Milan. E’ un momento d’oro per i viola
Vittoria convincente dei viola sul Milan e una stagione che può ancora riservare grandi sorprese alla formazione di Italiano
La prima fiaccolata che il calcio italiano ricordi risale a oltre mezzo secolo fa. Roma, stadio Olimpico, finale bis del campionato d’Europa, Italia-Jugoslavia 2-0. I tifosi accartocciarono migliaia di copie del Corriere dello Sport, le incendiarono e salutarono così gli azzurri campioni d’Europa del ’68. La tecnologia ha cambiato i nostri tempi. E l’ultima fiaccolata ha infiammato sabato sera il Franchi (in Fiorentina-Milan) non con i giornali, ma con i telefonini accesi con migliaia di torce. Come si usa nei concerti, perché quello che i fiorentini stavano ammirando era davvero un concerto. Di calcio, di spettacolo, di amore, di commozione, di nostalgia e speranza. Scrive Polverosi sul Corriere dello Sport-Stadio.
C’era tutto in questa notte fiorentina. Una squadra che stava uscendo dalla sua stagionale timidezza mettendo in crisi i campioni d’Italia. Uno stadio che si illuminava con la luce trasmessa dai suoi giocatori. Uno sguardo fiero e sorridente che dal grande schermo si diffondeva sul campo, lo sguardo di Astori. Al 13′, il suo numero, i 40.000 del Franchi, i giocatori, le panchine, l’arbitro, tutti si sono fermati, l’applauso e l’emozione in ricordo di Davide hanno contagiato la partita della sua vecchia squadra. E da quel momento in poi la Fiorentina ha cominciato a dominare.
E’ stata la notte perfetta di Firenze
Con una vittoria mai conquistata in questa stagione. Perché era la prima volta che la Fiorentina metteva sotto una grande del campionato. Con un gioco che sgorgava leggero e felice dai piedi di tutti i viola, secondo l’idea vincente di Italiano. Non uno solo fuori posto, sotto tono, emarginato, ma tutti protagonisti, tutti dentro una sfida che volevano a ogni costo. Quello che davvero colpiva, tuttavia, era il riscatto di chi finora era stato criticato, giustamente si può aggiungere.
La Fiorentina aveva speso 18 milioni per Dodo e 15 per Ikoné perché nello Shakhtar e nel Lilla li aveva visti giocare come sabato sera, non come in quasi tutte le altre occasioni. Aveva preso Cabral perché quando giocava nel Basilea aveva convinto sul piano del coraggio e della generosità.
Gli aveva aggiunto Jovic perché ricordava che ai tempi dell’Eintracht segnava gol stupendi come quello di sabato sera, in tuffo di testa. Sabato sono stati i migliori in campo, imprendibili per Tomori e Thiaw, per Hernandez e Tonali. Una riga in più la merita Dodo che in questa stagione ha fatto due grandi partite, la prima contro Kvaratskhelia, la seconda contro Hernandez. Non ha scelto avversari minori…
Entusiasmando, la Fiorentina si è tirata fuori da ogni problema in classifica
La vittoria, ma soprattutto la partita, servirà alla squadra per presentarsi con l’animo leggero, e con le sicurezze ritrovate, agli ottavi di Conference League. Sono le coppe il suo obiettivo. Ma in questo momento la sua stagione volge al segno positivo. A metà classifica in campionato, agli ottavi di Conference contro un avversario vicino alla zona retrocessione del campionato turco, alle semifinali di Coppa Italia contro la penultima della classifica di Serie A.
Da anni la Fiorentina non arrivava in primavera con così tanti traguardi aperti. È un momento d’oro, un momento su cui far nascere un grande finale.