I viola sono la miglior squadra di serie A per pericolosità, possesso palla offensivo, cross e angoli: eppure mancano i gol. Il ruolo di Jovic e l’idea Barak più avanzato
Italia: Paese di santi, poeti, navigatori e, soprattutto, commissari tecnici. Soprattutto a Firenze. Dove si vivrebbe di pane e Fiorentina. E dove l’ultimo, grande argomento su cui discutere è stato il gioco dei viola e, in particolare, la fase offensiva. Scrive il Corriere Fiorentino.
C’erano quelli che «giochiamo troppo in orizzontale» e quelli che «ormai il gioco di Italiano lo conoscono tutti». Il mister viola invece, ha sempre sostenuto la più semplice delle teorie. «Ci manca buttarla dentro». Lo diceva pubblicamente. E lo ripeteva a chi lontano da taccuini e microfoni gli chiedeva cosa stesse succedendo alla sua squadra. Una tesi forse riduttiva. Perché che qualcosa non funzionasse era evidente, ma sostenuta dai numeri. E se è vero che nel calcio le statistiche non spiegano tutto, di certo aiutano (parecchio) a schiarirsi le idee.
Certo, il punto di partenza conferma quello di cui si è discusso in questo avvio di campionato. Con 7 gol fatti nelle prime sette giornate, la Fiorentina ha solo il decimo attacco della Serie A. Meglio di lei Napoli, Udinese, Inter, Lazio, Milan, Atalanta, Salernitana, Juventus e Roma.
Scavando più a fondo però, si scopre un (enorme) paradosso
Tutti gli altri indici relativi alla fase offensiva dicono infatti che i viola sono tra le squadra che attaccano di più, e meglio. La formazione di Italiano, per esempio, è prima in assoluto secondo il field tilt. Ovvero il nuovo parametro che analizza il possesso palla nella trequarti offensiva. Con una percentuale media del 65,92%. Seguita, a distanza, dal Napoli (60,49). Un predominio costante, che si traduce in conclusioni. I viola sono al quinto posto per tiri tentati (113). Alle spalle di Napoli (135), Inter (123), Milan (120) e Roma (114) e quarti (con 37 conclusioni) per tiri nello specchio.
Come dice Italiano insomma, manca buttarla dentro. Ma non è finita. La Fiorentina è settima nella classifica degli expected goal (che tiene conto delle occasioni create). Prima per possesso palla generale (61% di media). Terza per passaggi totali (3.399). E seconda (con l’85,9%) per quelli completati.
Non basta? Biraghi e compagni (e il riferimento al capitano non è casuale) sono la squadra che ha effettuato più cross utili (65). E il terzino sinistro, con 25 traversoni riusciti, è il migliore in Serie A. Primo posto, giusto per ribadire il concetto, anche per calci d’angolo collezionati (57). Difficile insomma, davanti a numeri come questi, sostenere che la Fiorentina ha un problema quando attacca.
Il guaio semmai, giusto per tornare alla teoria dell’allenatore («Non la buttiamo dentro») è che tutta questa produzione non viene concretizzata
Non a caso nessun giocatore viola in campionato ha segnato più di un gol. Uno a testa per Jovic, Bonaventura, Mandragora, Kouame, Ikonè, Quarta e Nico Gonzalez. E non a caso, ed è forse questo l’elemento più interessante in negativo, il giocatore con più conclusioni è Bonaventura con 15 (comunque lontanissimo dai primi). Mentre per trovare un attaccante bisogna scendere fino alla 37ma posizione. Dove troviamo Sottil con 12 tentativi. Jovic, addirittura, è 45mo, con 10 conclusioni. Di cui, una, su rigore, per altro sbagliato.
È questo il vero cruccio di Italiano
Riuscire, e l’avanzamento di Barak visto col Verona va in questa direzione, a dare maggior supporto al centravanti. Del resto, e si torna sempre lì, sono loro (le punte) che devono, più degli altri, buttarla dentro.
Di
Redazione LaViola.it