Chi non c’era non potrà mai capire fino in fondo la strordinaria impresa della Fiorentina e sarà difficile raccontarla: certe emozioni non si possono spiegare. Non sappiamo come sia fatta la felicità, ma siamo sicuri di averla vista ieri dentro quarantamila occhi stralunati, quarantamila bocche aperte con le urla ancora strozzate in gola, quarantamila braccia alzate al cielo. 
 Un bagno collettivo di gioia, una scossa elettrica, qualcosa di contagioso che ha preso tutto e tutti, in un crescendo irrefrenabile, gol dopo gol, azione dopo azione, minuto dopo minuto. La Fiorentina che rimonta e segna quattro reti in un quarto d’ora, la Juve che si scioglie, in ginocchio, barcollante come un pugile suonato che aspetta solo la spugna: cose mai viste prima. Quasi difficili da capire se non sai andare oltre l’immaginazione. E poi la gioia e l’adrenalina, è arrivato anche il senso di serenità e appagamento che accompagna le grandi imprese. Abbiamo visto persone con lo sguardo nel vuoto, inebetite, folgorate, incapaci di alzarsi, sedute sul seggiolino a cullarsi i ricordi. Abbiamo visto tante facce rigate dalle lacrime: anche questa è felicità. Abbiamo ascoltato gente dire quasi orgogliosa: ho sfiorato l’infarto. 
 E poi sentiamo ancora l’urlo di  Andrea Della Valle nei corridoi del vecchio stadio di mille battaglie: «Siamo nella storia». Ha ragione Andrea. Questo non è solo il trionfo della Fiorentina, ma è il trionfo di una città che aspettava un giorno così da quindici anni. Finalmente è arrivato e adesso, come una cometa, illumina il cammino della Fiorentina. Certe vittorie vanno oltre il calcio. Questa è una rinascita che risarcisce delle sofferenze, delle ingiustizie, del fallimento, della C2. Parlare di calcio è quasi inutile, questa partita è già leggenda. Parliamo solo di Pepito, anche la sua resurrezione è leggenda.
Fonte: Enzo Bucchioni, Direttore QS
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it