Questo l’articolo che propone La Gazzetta dello Sport, in edicola stamani, sulla trattativa tra Fiorentina e Juventus per la cessione di Chiesa
La Juve ha fatto il grande passo per Federico Chiesa e la Fiorentina ha concesso il grande sconto, almeno nelle modalità di pagamento (4 anni). Ma questa intesa è condizionata alle uscite indispendabili in casa bianconera per finanziare il nuovo acquisto. A dar coraggio a Fabio Paratici sono le trattative avanzate per Daniele Rugani. Ma basta il passaggio del difensore in prestito al Rennes o al Newcastle? Per far tornare i conti occorre almeno un altro risparmio sostanzioso: Douglas Costa o Khedira. E per il brasiliano e il tedesco non arrivano segnali particolari. Così come per Mattia De Sciglio non si prospettano nuove destinazioni dopo il mancato passaggio alla Roma. Quindi ci attende un week-end di passione, con la Juve impegnata a sgonfiare il monte stipendi per centrare un colpo che può risolvere un bel po’ di problemi dal punto di vista tecnico. Nel modulo di Andrea Pirlo, infatti, Fede può portare un pieno di energia sulla fascia. E soprattutto il figlio d’arte va a chiudere il cerchio di una storia nata da tempo. E se Rocco Commisso ha accettato di cedere il suo gioiello a condizioni vantaggiose, è proprio perché il numero uno viola ha compreso che Federico ormai ha in testa solo lo sbarco in Champions League.
L’accelerazione. Da giorni i campioni d’Italia annusavano la preda. E il ritorno di fiamma (dopo un lungo letargo) ha chiaramente allettato il giocatore che (ovvio) ha fatto pressione sul suo attuale club. E’ altrettanto vero che le sue ultime prestazioni sono state più che positive, a dimostrazione che non ha atteggiamenti polemici. Tuttavia la Fiorentina ha compreso che era bene assecondare il corso degli eventi. E ieri, finalmente, i vertici bianconeri sono usciti allo scoperto. Escluse contropartite tecniche, Commisso ha tenuto duro su un solo punto: la valutazione da 60 milioni di euro.
La trattativa. La disponibilità a spalmare il pagamento in 4 anni permette alle parti di lavorare su varie opzioni. Alla Juventus starebbe bene una formula alla Morata: cioè 10 milioni di prestito in prima battuta e altri 10 nella stagione successiva per poi legare il riscatto ad altri 35 milioni più 5 di bonus. Invece ai collaboratori di Commisso è più gradita una soluzione che porti all’obbligo del riscatto dopo una serie di obiettivi (più o meno facili) entro il 2022. Come si può notare sono dei dettagli che non impediscono di concordare tra le società il trasferimento in tempi brevi, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.
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Redazione LaViola.it