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Fiorentina irriconoscibile, senza mordente e idee. Si torna con i piedi per terra, niente catastrofismi ma serve una reazione immediata

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Un 4-0 inspiegabile, approccio shock e nessuna capacità di reagire. Tanti errori dei singoli ma soprattutto un flop di squadra che preoccupa

Sarebbe perfino sbagliato, forse, concentrarsi sugli errori (anzi, sugli orrori) dei singoli. Sul quel retropassaggio scriteriato di Callejon, sul movimento di Biraghi a non coprire Singo, sul ritardo di Castrovilli nella diagonale, sul contrasto molle di Quarta su Lukic, sullo svarione di Igor a lasciare strada libera a Sanabria, sulla ‘rabona’ senza senso di Gonzalez e via andando. Quel che preoccupa, però, è soprattutto la prestazione generale della Fiorentina. Una Viola irriconoscibile. Una squadra che esce dal 4-0 di Torino con le ossa rotte. E anche di più. Perché dopo settimane a volare con l’entusiasmo, a vivere sull’onda dei sei risultati utili consecutivi con cui si era chiuso il 2021, ad annunciare due colpi come Ikoné e Piatek sul mercato, ecco la batosta che non ti aspetti. E che forse anche per questo fa più male.

SENZA REAGIRE. Una Fiorentina che è entrata in campo molle, senza personalità, senza capacità di reagire alla fisicità del Torino. Eppure si sapeva che i granata l’avrebbero messa proprio sul lato fisico, sul pressing a tutto campo, sui falli sistematici. Ma i viola non hanno saputo mai trovare contromisure. “Non mi spiego questa prestazione. Non avevamo mai fatto vedere un qualcosa del genere dal punto di vista della voglia, dell’attenzione, soprattutto dal punto di vista degli approcci”, ha detto mister Italiano. “Non mi aspettavo una partita del genere da parte nostra, anche per come ci siamo allenati in questi giorni. Non riesco a spiegare il primo tempo fatto in questo modo. Non si può in Serie A affrontare partite così, perché così si perde“. Già, perché è proprio l’atteggiamento complessivo ad aver colpito in negativo. Ancor prima dell’aspetto fisico, che pure avrebbe dovuto premiare i viola nei confronti di un Torino che aveva 3-4 allenamenti nelle gambe dopo l’isolamento. Ma è stata la testa in primis a non aver girato.

ATTEGGIAMENTO. Così il Torino, infarcito di assenze per Covid e non solo, ha preso coraggio sulle fragilità della Fiorentina. Fragilità quasi improvvise, non preventivabili (anche se già a Verona prima della sosta la prestazione non era stata particolarmente positiva), ma evidenti fin da subito. Perché con i granata che pressavano alto i viola hanno iniziato a commettere errori su errori, facendo fatica a fare due passaggi di fila, a trovare contromisure. Poco senso di squadra, poca personalità, zero identità. Insomma, quelli che erano stati i pregi praticamente per 19 giornate di campionato, non si sono mai visti al Grande Torino. Del resto, Italiano lo aveva detto più volte anche in altre battute a vuoto: “Questa squadra deve mantenere alta l’intensità mentale per vincere, sennò va in difficoltà”. Mai la Fiorentina aveva ricevuto una batosta simile in stagione, eppure la mancanza di attenzione e determinazione, già nell’approccio alla gara, è stata evidente.

IL TECNICO. E dentro al ‘calderone’, ovviamente, sa di esserci anche mister Italiano, condottiero della squadra che evidentemente – dopo un 4-0 al passivo e con queste modalità – non ha saputo farsi capire prima e durante la gara dai suoi ragazzi. “Abbiamo preparato la gara con l’Udinese. Poi non pensavamo di venire a Torino e l’abbiamo preparata in un allenamento. Ma non sono alibi. Non va bene così”, ha detto il tecnico sulla preparazione alla gara: ecco, forse anche quel venerdì libero poteva essere gestito in maniera diversa.

NIENTE CATASTROFISMI. Beninteso, questa prova disastrosa non cancella l’ottimo percorso viola fino al giro di boa. Ma se ormai tutti nel gruppo gigliato parlavano d’Europa, ora c’è da fare un bel bagno di umiltà. Tornare con i piedi per terra. Dimostrare di valere quelle posizioni. Perché non bastano certo i 32 punti del girone d’andata per tornare sui palcoscenici europei: serve ripetersi, magari migliorarsi. E crescere.Mi auguro che sia un incidente di percorso. Ora ripartiamo contro una squadra forte come il Napoli e dobbiamo presentarci in maniera totalmente diversa“, il commento di Italiano. Quindi per ora giusto catalogare questo 4-0 come un bruttissimo e pesantissimo intoppo, cercando subito di rialzarsi. Niente catastrofismi, insomma, per una squadra che fin qui aveva fatto vedere ottime cose stupendo tutti. La classifica non è compromessa, numeri alla mano solo la Juve ha preso un certo vantaggio, ma Roma e Lazio con le rispettive sconfitte restano lì. Ma serve reagire. Subito.

REAZIONE A NAPOLI. E per fortuna, come si dice in questi casi, il campo dà subito modo di far vedere la reazione. Dimostrare se davvero trattasi di incidente di percorso. Oppure se il campanello d’allarme deve suonare forte e chiaro. Giovedì il Napoli, sfida secca a casa di una grande con tante assenze per Covid e non solo (mancheranno Insigne, Osimhen, Koulibaly, Mario Rui, Lozano, Zielinski, più Meret e Malcuit). Ma al di là di tutto, servirà ritrovare la ‘vera’ Fiorentina. Con la voglia di vincere, sorprendere, reagire alle avversità. Quella che aveva messo sotto praticamente tutte le avversarie nel girone di andata, quella capace di stupire a suon di idee di gioco, calcio propositivo, identità e risultati importanti. Quella non vista a Torino, insomma.

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