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Fiorentina in vendita, tra ‘amarezza’ e provocazione. Ora che succede?

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Un fulmine a ciel sereno, nonostante la prospettiva di cessione aleggiasse sottotraccia ormai da mesi. “La Proprietà della ACF Fiorentina comunica di essere assolutamente disponibile, vista l’insoddisfazione di parte della tifoseria, a farsi da parte e mettere la Società a disposizione di chi voglia acquistarla per poterla poi gestire come ritiene più giusto fare”, recita l’incipit del comunicato della Fiorentina.

Parole che subito hanno scosso l’ambiente viola, lanciando molti interrogativi. Perché si parla di ‘voler bene alla Maglia Viola’ ma anche di ‘fiorentini veri’. E allora la dura nota dei Della Valle pare una risposta alle recenti contestazioni, dei tifosi, della curva, ma anche di imprenditori fiorentini. Ultimo, Roberto Cavalli. Che tra social e interviste aveva ‘attaccato’ i marchigiani giusto poche ore prima del comunicato della famiglia Della Valle.

Una contestazione che va avanti da mesi, con una parte di tifoseria rimasta ‘scottata’ da tempo e ormai in aperta ‘battaglia’ con i Della Valle. Negli ultimi mesi gli ‘attacchi’ più pesanti, fatti di striscioni ma anche cori personali, a volte giudicati ‘volgari’. “Ho tanto da dire ai nostri tanti tifosi. È una minoranza che sta avendo questi atteggiamenti, soprattutto nei miei confronti. Mi lascia veramente con tanta amarezza, solo la passione mi fa andare avanti. Questo loro atteggiamento mi sta prendendo in contropiede. Io le critiche costruttive le ho sempre accettate in questi anni, ma vedo una logica adesso che non capisco, va oltre”, diceva Andrea Della Valle ad inizio maggio. Prima del ‘passo indietro’ di fine maggio (esattamente un mese fa, era il 26/05): “Non accetto le offese. E’ arrivato il momento che faccia un passo indietro, è arrivato il momento che mi faccia da parte. Ho messo soldi, ho fatto tanto per la Fiorentina ma in città non c’è più quel giusto equilibrio”. Mentre in tutto questo, Diego Della Valle incalzava: “Ad Andrea chiedo: dove sta il divertimento in tutto questo? E’ arrivato il momento di contarsi e di vedere davvero se questa situazione dipende da pochi tifosi o se la città la pensa in questo modo e poi di conseguenza prendere le dovute decisioni”, e “non si può rimanere in Paradiso a dispetto dei santi. I fiorentini hanno diritto di dire con chi vogliono stare, per farci capire quanta gente ha voglia che si faccia una squadra seria e quanta ha voglia di fare un cambiamento”.

Il tutto mentre la Curva Fiesole commentava: “Il vostro tempo a Firenze è arrivato al capolinea. Il vero problema non sono le mancate vittorie: la nostra vittoria è essere fiorentini. Ma la nostra Fiorentina l’avete abbandonata, o meglio data in gestione come si fa con le cose vecchie, come una delle vostre tante aziende“, aprendo però “ad una conferenza stampa: solo voi due (i Della Valle, ndr), parlateci, raccontateci quello che volete fare in maniera chiara e trasparente. Noi saremo li ad ascoltarvi pronti a riaccogliervi se decidete di tornare”. Una situazione tesa andata avanti per mesi, culminata con una presa di posizione dura e netta. Con i punti interrogativi, però, di cui sopra. E’, questo, un vero ‘atto di vendita’, o una ‘provocazione’? Un comunicato ricco di amarezza, ma anche teso a far uscire allo scoperto eventuali compratori. ‘Fiorentini veri’. O, magari, ad evidenziare il fatto che di imprenditori fiorentini intenzionati ad acquistare la società probabilmente non ce ne sono. Come a dire: ‘Se c’è qualcuno, si faccia avanti. Altrimenti…’.

Già, un tema tornato in auge più volte, fin dall’estate 2002. Nel corso degli anni, tanti riferimenti ai ‘rosiconi’ e agli imprenditori che ‘parlano ma non fanno niente per la Fiorentina’. Un anno fa, a settembre 2016, ADV risposte (ancora) alle critiche di Roberto Cavalli (“Ai Della Valle non frega niente della società fin dal primo giorno in cui l’hanno comprata. Vogliono vendere già da diverso tempo”, disse allora lo stilista): “Pur essendo una delle persone più facoltose della città, non mi pare abbia fatto nulla per evitare il fallimento della Fiorentina quando gli fu chiesto un aiuto”, disse il patron viola. Insomma, un tema che ritorna e che adesso ha portato a questo comunicato della Proprietà, duro ma anche controverso. E dalle diverse interpretazioni.

Ma… ora che succede? Già, perché saranno da capire le reazioni a questa giornata che comunque segna una svolta. Le reazioni della città, degli imprenditori ‘fiorentini’ e non. Ed anche sul fronte stadio, che pareva un altro tassello importante/indispensabile per poter pensare ad una cessione della Fiorentina. “In questo momento difficile, faccio un richiamo a tutte le forze della città e alla proprietà a usare la testa e il cuore e non la pancia. La Fiorentina è un patrimonio troppo grande per essere oggetto di scontri e polemiche”, ha commentato il Sindaco di Firenze, Dario Nardella. Chiaro che potrebbero esserci ripercussioni, su un progetto che ancora va concretizzato e con centinaia di milioni di euro che ballano sul piatto.

Così come reazioni ci potrebbero essere in chiave mercato. Come verranno gestite le cessioni, e soprattutto i soldi incassati? Ci sarà un nesso tra le prevedibili entrate milionarie dalle cessioni dei vari Bernardeschi, Kalinic, Ilicic e Borja Valero, e la possibile vendita della Fiorentina? Corvino potrebbe far entrare in cassa circa 80 milioni per i quattro giocatori, cifra che potrebbe salire se in discussione venissero messi anche Vecino (che ha una clausola da 24 milioni), Babacar o altri che hanno mercato. Come verranno gestiti questi soldi?

Interrogativi leciti, ai quali qualcuno si è già dato risposte precise. Visto che, a livello di tempistiche, il comunicato dei Della Valle arriva all’alba di una settimana che potrebbe essere cruciale per le varie cessioni. Possibile poi che qualche giocatore, vista la situazione societaria, decida di non venire a Firenze preferendo altre destinazioni? Chissà. Il tutto in un momento in cui Cognigni, Corvino e Pioli – in mezzo allo scetticismo generale – stavano assicurando di voler far ripartire un nuovo ciclo, legato alle radici fiorentini. E alla ‘passione‘. La campagna abbonamenti con riferimento ai quartieri fiorentini, al calcio storico, la nuova maglia strettamente legata alla tradizione. Fino al ritorno di Salica vicepresidente, e Antognoni nel ruolo di club manager. Situazioni che ‘cozzano’ con la prospettiva di una cessione imminente.
E tra dieci giorni scatta il ritrovo per la nuova stagione…

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