I viola hanno giocato sabato contro la Juve, l’Atalanta giocherà stasera contro il Napoli (con l’obiettivo Champions). A febbraio…
Questione di calendario. Di incastri, di decisioni della Lega. Che di volta in volta scontenta l’una o l’altra squadra. All’andata è capitato alla Fiorentina, al ritorno all’Atalanta. ‘Poggio e buca fa pari’, si dice a Firenze. Pioli si lamentò molto a febbraio, Gasperini lo ha sottolineato in questi giorni. La Fiorentina arriverà alla semifinale di ritorno di Coppa con 49 ore di riposo in più nelle gambe. Sarà un fattore verso la sfida di Bergamo? Chissà.
CALENDARIO. La Fiorentina ha giocato sabato sera, nel turno (quasi) ‘unificato’ di Serie A pre-pasquale, contro la Juventus, alle ore 18. Una sconfitta dignitosa, fiducia in aumento e Pasqua di riposo per tutti. Con la testa già a Bergamo. L’Atalanta invece giocherà stasera, ore 19, al San Paolo contro il Napoli. Quarantanove ore dopo la Fiorentina. Il motivo? Il Napoli giocava giovedì in Europa League, impossibile anticipare al sabato così come far giocare la partita per la domenica di Pasqua. Di fatto l’Atalanta avrà 72 ore di recupero (tre giorni) prima della gara di giovedì 25 (ore 21), la Fiorentina beneficerà invece di 121 ore (5 giorni) di riposo.
ALL’ANDATA. Prima della semifinale d’andata la ‘disparità’ si era riproposta, ma a parti invertite. L’Atalanta aveva giocato sabato 23 febbraio a Torino contro i granata (alle ore 15), la Fiorentina domenica 24 febbraio alle 20.30 contro l’Inter. I viola erano così arrivati all’appuntamento di mercoledì 27 febbraio con 29 ore di riposo in meno. Sul campo il deficit di recupero non si vide troppo (si notarono di più alcuni errori tattici ed individuali), tanto che la Fiorentina rimontò nel finale sul 3-3.
ENERGIE. Una sfida Champions, stasera, per la Dea, che deve pensare all’obiettivo Europa (e 4° posto) in campionato prima che ai viola. Energie fisiche e mentali che si consumano, concentrazione e tensione che devono restare fisse sull’impegno di Napoli prima di andare alla Fiorentina. Un piccolo vantaggio per i viola? Probabilmente sì, anche se per una semifinale di ritorno le forze si trovano e si ricaricano da sole. La Fiorentina, invece, il suo campionato l’ha finito da tempo, la testa è già da settimane a Bergamo. Nel bene e nel male, è ormai l’unica partita che conta davvero. Contro la Juve si sono visti segnali di ripresa, a livello mentale, di intensità e di gioco. Dopo settimane molto difficili con tanto di ribaltone in panchina.
Di
Marco Pecorini