Nessuna vittoria nel nuovo anno, però i risultati non sono arrivati soprattutto per gravi errori individuali. Lì deve lavorare il tecnico
La Fiorentina è in crisi? Certo, dicono i numeri. Nessuna vittoria nel 2024; il quarto posto di fine 2023 è diventato l’ottavo di oggi con un distacco di cinque punti dal piazzamento Champions; in Supercoppa contro il Napoli è arrivata una brutta figura. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Ma facciamo un gioco riferito alle gare di campionato: ipotizziamo che, a parità di prestazioni, siano stati realizzati i rigori sbagliati da Bonaventura (col Sassuolo: sconfitta per 1-0) e Nico Gonzalez (con l’Inter: altra sconfitta di misura) e che i viola non abbiano staccato la spina nel momento in cui il quarto uomo a Lecce ha mostrato il tabellone con i minuti di recupero (periodo durante il quale i giallorossi sono passati dall’1-2 al 3-2).
Con cinque punti in più, frutto di due tiri da dischetto e di una gestione semplicemente accorta dei minuti finali al Via del Mare, parleremmo di crisi? Ovviamente no. La Fiorentina sarebbe quarta e guarderebbe con fiducia alla fase decisiva della stagione, in cui sarà impegnata in Conference e nelle semifinali di Coppa Italia contro l’Atalanta. Non è tutto così semplice e matematico, ovviamente. Ci sono dei problemi, ma bisogna anche analizzarli nel modo giusto per evitare di ingigantirli.
I dettagli
Non è vero che i viola concedono tante occasioni perché si sbilanciano. In realtà subiscono parecchi gol in superiorità numerica e questo deve far riflettere Italiano e i giocatori. In area le marcature sono troppo leggere. Certi dettagli fanno la differenza. Sotto la gestione di Italiano, giunto al terzo anno sulla panchina viola, è cresciuta molto di più la squadra nel suo complesso che i giocatori.
E’ il momento che, come ha detto giustamente Biraghi dopo la sconfitta di Lecce, il gruppo si prenda le sue responsabilità. Nella prima parte della stagione le cose sono andate bene, come se il doppio impegno aiutasse a non staccare la spina. Adesso il tempo degli errori è finito. Sarebbe un peccato sprecare il buon lavoro fatto fino al 30 dicembre.
Di
Redazione LaViola.it