Mediana quasi obbligata per mister Iachini vista l’assenza di Castrovilli e un Badelj che non ha mai convinto in stagione
Sarà una Fiorentina all’insegna della praticità anche a Roma come lo è stata mercoledì a San Siro o Iachini si affiderà ad una formazione meno speculativa considerando che la classifica non dà più preoccupazioni dalla settimana scorsa? La seconda, probabilmente. Perché l’ennesima partita ravvicinata (adesso saranno 10 in 35 giorni) costringe il tecnico viola ad una nuova rotazione e, pur mantenendo inalterate le caratteristiche di base, è possibile un pizzico di spregiudicatezza in più.
E Chiesa nuovamente titolare. Il talento cresciuto nel settore giovanile, “sacrificato” al Milano, torna ad occupare la fascia per aumentare il peso specifico delle azioni offensive. Con i suoi “strappi”, la sua corsa e la sua qualità che garantiscono assist e gol potenziali dentro un centrocampo quasi completamente rivoluzionato. Ci sarà il ritorno di Pulgar al posto di Badelj in regìa. Ritroveremo dal primo minuto Ghezzal a rilevare lo squalificato Castrovilli. Ballottaggio tra Lirola e Dalbert sulla fascia mancina con il primo favorito. Sull’altra fascia a discapito di Venuti che era stato schierato al Meazza.
Detto che Dragowski è rimasto fuori dai convocati perché evidentemente la lombalgia non è ancora un ricordo e quindi tocca a Terracciano per la quarta gara di fila. Con il terzetto composto da Milenkovic, capitan Pezzella e Caceres a proteggerlo. C’è da battezzare la coppia d’attacco. Con tutte le verifiche del caso e sempre che non chieda lui di riposare (improbabile), Ribery si prende una partenza da titolare anche all’Olimpico. Mentre forse mai come in quest’occasione l’incertezza domina su tutto per identificare il centravanti scelto. È corsa alla pari tra i tre candidati Cutrone, Vlahovic e Kouame.

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Redazione LaViola.it