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Tifosi e Fiorentina più lontani, non può essere solo colpa di Sousa

Se il rapporto tra Paulo Sousa e il tifo viola si era via via incrinato a suon di dichiarazioni pungenti del tecnico portoghese e prestazioni altalenanti della Fiorentina, la partita di Marassi ha dato un’altro duro colpo nella complicata relazione tra Firenze e Sousa. La formazione inspiegabile disegnata dal mister gigliato non è andata giù ad una gran parte dell’ambiente viola, generando una situazione paradossale nella quale sempre più tifosi sperano che la Fiorentina perda le ultime due partite del 2016 affinché la dirigenza concluda in anticipo il suo rapporto di lavoro con Sousa, che comunque andrà via a giugno.

Questo paradossale sentimento in costante crescita è anche frutto di una generale disaffezione dei tifosi verso la Fiorentina. La verità infatti è che Sousa è solo una parte del quadro generale. Anche i rapporti tra tifo e società infatti sono decisamente più freddi. Dal mercato di gennaio della passata stagione i critici della gestione Della Valle sono aumentati in maniera esponenziale; imputando agli imprenditori marchigiani una disaffezione verso la Fiorentina, diversi errori nella comunicazione e nella gestione societaria, una scarsa propensione a mettere mano al portafogli persino quando i risultati della squadra vadano ben oltre le più rosee aspettative (e torniamo sempre al famigerato mercato di gennaio 2016). L’ingresso di Antognoni in società migliorerà di certo la situazione, ma è ancora tutto da scoprire il reale peso specifico di Giancarlo sull’immagine della società nella mente del tifoso.

Infine, anche la rosa della Fiorentina non esalta più come un tempo. Sempre più tifosi non riescono più ad identificarsi con i giocatori attuali gigliati, percependo la squadra con crescente distacco emotivo. Una delle principali cause non può che essere la scarsa presenza di italiani in rosa. Non si tratta di nazionalismo, ma semplicemente di vicinanza culturale che avvicina il tifoso al giocatore, sentito come più simile a sé stesso. Non è un caso infatti che, oltre all’eccezione Borja Valero (amato perché persona di altissimo spessore e con un reciproco sentimento di sincero affetto verso la città), i più acclamati dai tifosi siano Bernardeschi e Chiesa. Giovani italiani cresciuti nel settore giovanile, non si potrebbe chiedere di meglio. I due Federico indicano la strada giusta da percorrere, ma la Fiorentina è ancora lontana dal traguardo.

Insomma, non si può imputare solo a Paulo Sousa la causa del calo di affezione dei tifosi nei confronti della Fiorentina. Il calcio però ci insegna che i risultati sono la migliore cura per qualsiasi problema affligga una società sportiva. È un concetto banale, ma è proprio dal campo che può arrivare il primo passettino per ricominciare ad entusiasmare i tifosi. Sempre consapevoli, però, che la strada sarà una lunga salita.

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