Fin quando non ci sarà la matematica certezza della permanenza in Serie A non saranno prese decisioni sul futuro della società e della squadra viola
Un punto. E’ quello che manca alla Fiorentina, non tanto per un discorso salvezza ma per iniziare, in maniera unica e assoluta, a pianificare la prossima stagione e costruire la nuova squadra.
E’ vero che la classifica dice che la squadra viola non ha ancora raggiunto la matematica salvezza ma i cinque punti di vantaggio sull’Empoli oggi terzultimo, le gare degli azzurri con Torino e Inter impegnate nella lotta Champions, gli scontri salvezza che ci sono nelle ultime due giornate di campionato, dalle squadre coinvolte, fanno credere e pensare che anche con altre due sconfitte (speriamo di no…) la Fiorentina si salverà comunque.
Certo è che fin quando non arriverà questo punto (probabilmente è troppo semplicistico definire una ‘sorpresa’ la vittoria dell’Empoli a Genova contro la Sampdoria quando, forse, in molti si attendevano un risultato diverso…) è chiaro che dirigenti e Montella dovranno pensare al presente.
Questo perché la Fiorentina, vista anche contro il Milan, ha dimostrato ormai di non esserci più a livello mentale e psicologico. Una squadra impaurita nel fare anche le cose più semplici e banali. Giocatori che non riescono più a fare una trama di gioco importante, che non riescono più a giocare con la giusta dose di personalità e carattere. Una squadra che non riesce più a segnare, sotto la gestione Montella solo due gol in sei partite.
Tutta una serie di cose, ma non solo queste, che in questo momento non permettono a nessuno di pensare come e cosa sarà la nuova stagione della Fiorentina. Questa, senza dubbio deve essere invece chiusa il prima possibile e dimenticata in fretta. Troppo negativa, troppo piena di problemi, di tante incomprensioni e di troppe scelte poi risultate errate o che non hanno confermato le attese. In stagioni del genere si cerca sempre uno o più colpevoli, ma forse le responsabilità sono, chi più e chi meno, di tutti o di nessuno.
La Fiorentina ha bisogno di ripartire da zero, di ricominciare, di ritrovarsi unita e costruttiva. Ha bisogno di tornare competitiva, ha bisogno di tornare a lottare per l’Europa, ha bisogno di tornare ad avere una sua credibilità sportiva. Certo, forse sarà impossibile ricucire il rapporto con una parte della tifoseria ma prima di questo servirà una Fiorentina nuova in tutto o per tutto. Sul piano degli obiettivi, delle motivazioni, sul piano dei giocatori da prendere e da dare a Montella. Nuova nel modo di fare calcio
Servirà, con tutta probabilità, anche avere volti nuovi, forse un nuovo corso dirigenziale, per dare proprio un taglio netto e deciso con la Fiorentina che è stata fino a oggi. Una Fiorentina competitiva è quella, che qualcuno ci creda oppure no, che vogliono i Della Valle per tutta una serie di motivi, che vogliono i tifosi viola, che vuole Firenze.
Se quel punto fosse arrivato il processo di cambiamento, con l’annuncio di alcune decisioni, sarebbe già iniziato. Quindi, speriamo che la matematica certezza arrivi domenica a Parma per così iniziare a pensare solo alla prossima stagione. Questa stagione deve essere chiusa al più presto, perché alla fine ha fatto solo male a tutto e tutti.
Di
Redazione LaViola.it