La prestazione dei viola a Udine è stata sottotono sul piano dell’atteggiamento e del gioco. Con il Napoli serve una squadra diversa
Come i gamberi. Quello fatto dalla Fiorentina a Udine è sicuramente un passo indietro. Dopo la vittoria di Verona contro il Chievo, e quella più fantastica per 7-1 contro la Roma in Coppa Italia, la squadra di Stefano Pioli era chiamata alla conferma, per chiudere una settimana eccezionale.
Purtroppo così non è stato. Alla Dacia Arena si è rivista una squadra troppo rinunciataria, confusa e incapace di fare male all’avversario. La Fiorentina è tornata a ‘concedere’ un tempo agli avversari e ad entrare in partita solo all’inizio della ripresa.
Contro squadre come l’Udinese, che prediligono un gioco maschio, con continuo pressing sul portatore di palla, i viola hanno provato a fare la partita. Ma ormai (da quando è arrivato soprattutto Muriel) questa è una squadra che deve giocare in contropiede per esaltarsi e tirare fuori il meglio di sé.
Si doveva far ‘giocare’ l’Udinese e poi colpirla. Invece, la squadra di Pioli ha fatto come i gamberi. E se da una parte è stata brava e caparbia a recuperare lo svantaggio (la sconfitta sarebbe stata troppo pesante, visto che i bianconeri nel primo tempo non avevano mai tirato in porta) dall’altra le note negative sono arrivate dai soliti: Gerson e Pjaca.
Il brasiliano ancora una volta è apparso fuori dal gioco viola, spesso fuori posizione e mai entrato in un’azione importante. Per l’ennesima volta non ha sfruttato l’occasione che gli ha concesso Pioli. Un giocatore del genere non può certo essere utile alla causa viola.
Ancora peggio il croato. A sorpresa il tecnico gigliato l’ha buttato dentro quando c’era da recuperare il risultato. E lui? Non ha fatto niente. Niente di niente. Ha dato l’impressione di non essere nemmeno in campo, commettendo errori su errori. Doveva essere il giocatore capace di far cambiare volto alla Fiorentina: purtroppo da quando è arrivato non è nemmeno un lontano parente di quel giocatore che solo qualche mese fa aveva giocato la finale del Mondiale.
In una domenica dove ha funzionato poco o nulla, c’è anche da sottolineare che purtroppo Mirallas non è riuscito a ripetere la fantastica prestazione offerta contro la Roma, dove aveva dato grande equilibrio a centrocampo e attacco. E poi Veretout: il francese sbaglia poche, pochissime, partite, ma quella di Udine è stata una di quelle.
Bene, infine, Edimilson Fernandes. Col passare delle partite e delle settimane il centrocampista migliora sul piano del gioco e del temperamento. Ha segnato un gran bel gol ma soprattutto ha sfornato una prestazione importante. È un elemento sul quale è giusto lavorare. Non diventerà un fenomeno, ma ha tutte le qualità per diventare un giocatore importante per questa squadra.
Adesso c’è da resettare e prepararsi al meglio per la sfida di sabato al Franchi contro il Napoli. Serve ritrovare la Fiorentina da ‘contropiede’ per continuare a rimanere attaccati al treno di squadre che lottano per l’Europa. Anche se quest’anno i viola hanno la grande possibilità di tornare in Europa provando a vincere la Coppa Italia. Viste le avversarie (Atalanta, Lazio o Milan), è nelle sue potenzialità e possibilità.
Di
Gianni Ceccarelli