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Fiorentina e il caso Fagorzi, il giudice lo riabilita: “Illegittimo il provvedimento viola”
Come riporta La Repubblica Firenze, è finita in tribunale la storia tra la Fiorentina e Maurizio Fagorzi, storico massaggiatore viola per quindici anni, da agosto 2002 a giugno 2017, fino a quando qualcosa non si è incrinato e Fagorzi, nel silenzio più assoluto, è stato messo da parte. Ipotesi, illazioni, voci che si rincorrono, poi il 5 dicembre 2016, alle ore 13,44, sul sito della Fiorentina appare un comunicato in cui la società viola rende noto che «il lavoratore Maurizio Fagorzi rientrerà al lavoro dopo un periodo di sospensione inflitto per motivi disciplinari »; precisa «che il sig. Fagorzi è legato alla società viola con un contratto da “operatore ausiliario” a tempo determinato»; e infine «si augura che Maurizio Fagorzi riesca in futuro a rispettare le regole».
Una bella bacchettata, non c’è che dire. Un schiaffo al lavoro di Fagorzi, che su questa storia non ha mai voluto dire niente. Ma noi l’abbiamo ricostruita leggendo le carte del procedimento in cui un giudice, per l’ennesima volta, ha dato torto alla Fiorentina in un contenzioso aperto da un ex dipendente. Una sentenza di non colpevolezza che riabilita la reputazione di Fagorzi e mette in ombra la società dei Della Valle. Anche qui le date ci aiutano. Il 3 novembre 2016 — questo è il primo atto della vicenda — la Fiorentina (sul documento c’è la firma di Andrea Rogg, a quei tempi direttore generale viola) comunica a Fagorzi la sospensione dal lavoro (che poi sarà stimata in dieci giorni) e della retribuzione. Il motivo? Fagorzi, prima della partita con il Bologna del 29 ottobre 2016, avrebbe detto a Freitas che Bernardeschi, così è scritto nella contestazione, «simulasse un risentimento muscolare maggiore rispetto alle reali condizioni forse per non pregiudicare la propria presenza con la Nazionale di calcio italiana».
La società contesta a Fagorzi di aver violato gli obblighi di riservatezza e di non aver affrontato una questione di tale importanza con il suo diretto superiore, cioè il dottor Manetti. Un’accusa gravemente lesiva della professionalità di Fagorzi, che con Bernardeschi ha poi chiarito tutto, e ritenuta falsa visto che il reclamo dell’ex massaggiatore viola è stato accolto, appunto, il 21 luglio 2017 dal Collegio di conciliazione ed arbitrato, che ha disposto «l’annullamento del provvedimento di sospensione dalla retribuzione e dal servizio per dieci giorni». C’è poi una seconda vicenda, sempre tra Fagorzi e la Fiorentina, che però non si è ancora chiusa. Il 21 aprile 2017, con una lettera firmata da Pantaleo Corvino, direttore generale dell’area tecnica, la società viola comunica a Fagorzi che alla scadenza il suo contratto non sarebbe stato rinnovato. Provvedimento che è stato impugnato da Fagorzi, difeso dall’avvocato Aragiusto, che ha chiesto la messa in mora della società e la trasformazione dei contratti a termine, ritenuti illegittimi, in un contratto a tempo indeterminato, con i relativi adeguamenti delle retribuzioni e del Tfr. Fagorzi, insomma, malgrado tutto rivuole il suo posto di lavoro alla Fiorentina. Deciderà il giudice.
