Rassegna Stampa

Fiorentina e Bologna, richiesto un ulteriore step. L’anno prossimo con la Champions…

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In mezzo secolo di storia, la grandezza del Bologna 7 volte campione d’Italia si è offuscata, ma anche l’ascesa della Fiorentina 2 volte campione si è fermata. Dall’ultimo scudetto rossoblù sono passati 52 anni, dall’ultimo viola un po’ di meno, 47 stagioni. Da quel trionfo, il cammino del Bologna è stato più tormentato, è sceso 3 volte in C1, ha giocato 12 campionati di Serie B, dal ‘74 ha vinto solo un Intertoto e, come la Fiorentina, ha conosciuto l’onta del fallimento. Da cui i viola si sono ripresi con una nuova proprietà, solida ma non troppo amata a Firenze, nonostante le frequenti qualificazioni nelle coppe (più Europa League che Champions). Ma questa freddezza, che nell’attuale deludente stagione si è trasformata in contestazione, deve far riflettere e non solo indispettire.

Firenze è una piazza che si sente oltre la dimensione della sua squadra e della sua società, non si rassegna alla periferia, vuole vivere al centro. E’ un’ambizione comune al resto del mondo calcistico, vero, ma a Firenze c’è qualcosa di più. Bisogna chiedersi se sia giustificata, se questa voglia di nuova grandezza si appoggi su basi solide. E lo stesso, superando l’Appennino, dobbiamo chiederci sul conto del Bologna e delle sue prospettive. Sarebbe spiacevole ritrovarsi il prossimo anno nella vigilia di un altro derby così poco attraente. Le domande sono queste: Firenze e Bologna chiedono di più, ma la Fiorentina e il Bologna (intese come società) possono garantire una crescita tanto desiderata? E, al contrario, non è che la dimensione dei due club (e quindi delle due squadre) sia destinata a restare per qualche tempo ancora quella attuale?

Nella prossima stagione il 4° posto porterà di nuovo (e stavolta con ingresso diretto ai gironi) alla Champions League. Nel campionato scorso, per dare un’idea, la Fiorentina sarebbe arrivata a 3 punti dalla zona-Champions, il 4° posto era andato all’Inter. Nel 2014-15, invece, i viola erano proprio quarti, quindi in Champions. Questo vuol dire che l’anno prossimo la crescita sarà spinta, indotta, trascinata dal nuovo obiettivo. E’ qui che si misurerà non solo lo spessore delle ambizioni del club di Della Valle, ma anche la capacità di migliorare tecnicamente la squadra. Che va rifatta quasi da cima a fondo.

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