Commisso aveva chiesto di vincere le tre gare contro Samp, Spezia e Udinese, ma sono arrivati solo 3 punti su 9. E ora la Fiorentina rischia di tornare con l’acqua alla gola
Già nel primo tempo contro lo Spezia il campanello d’allarme era scattato discretamente forte, prima che la bella (e soprattutto concreta) ripresa spazzasse via ogni cattivo pensiero. La prova di Udine, però, fa tornare la rabbia per una Fiorentina più volte incapace di mettere sul campo gli attributi richiesti. Rabbia espressa chiaramente dalle parole a caldo del direttore sportivo. “Sono nero, incazzatissimo, questa è una partita che non dovevi mai perdere. Mi dispiace per i tifosi e per il presidente, ma dobbiamo combattere partita dopo partita per arrivare al più presto alla salvezza. Ora abbiamo una partita difficilissima contro la Roma e uno scontro diretto contro il Parma. Torniamo a lavorare con l’incazzatura giusta e spero che ce l’abbiano come ce l’ha la società: in campo ci vanno loro”, ha detto Pradè nei confronti dei giocatori.
TECNICO E SOCIETA’. Se per una volta, rispetto ad altre occasioni, Prandelli non denuncia la scarsa applicazione dei suoi, ma anzi cerca di salvare Milenkovic e compagni da una partita che pareva tranquillamente dirigersi verso uno 0-0 (ma niente più), ci pensa così la dirigenza a cambiare registro nei confronti del gruppo. Commisso, dopo la sconfitta di Udine, non ha parlato pubblicamente, ma le parole del ds fanno capire bene lo stato d’animo della società. Anche perché, e Pradè lo sa bene, tutti si giocano il futuro nelle prossime gare. Rocco non ha ancora deciso chi farà parte della prossima Fiorentina, e i risultati del campo, ma anche (e soprattutto) le prestazioni e gli atteggiamenti, saranno decisivi. Così come lo scorso anno, quando del resto Iachini (ma anche il ds) si guadagnò la conferma punto dopo punto, contro parecchi pronostici.
NUOVO RICHIAMO. Proprio quando con un +10 dalla zona retrocessione si poteva pensare a una seconda parte di stagione ‘diversa’, però, ecco l’inatteso stop. Una squadra rilassata, compassata nella sua assenza di idee offensive e ancora, di nuovo, colpita nelle sue amnesie difensive. Quanti errori dei singoli là dietro, da Milenkovic a Caceres, da Pezzella a Biraghi, ma non solo, durante la stagione. Soprattutto, però, ha colpito l’atteggiamento. Un nuovo richiamo alla grinta da parte di chi sta fuori dal campo. “Quando un allenatore mette in discussione un giocatore importante la reazione deve essere così. Sarà un monito anche per altri”, aveva detto Prandelli di Castrovilli venerdì scorso. E così stavolta è toccato ad Amrabat restare fuori, dopo la ‘scena’ sul cambio con lo Spezia. Ma il contributo dalla panchina del marocchino, al contrario di Castro, è stato tutt’altro che indimenticabile.
NEL MIRINO DEI TIFOSI. Ma in diversi domenica si sono messi in evidenza come nelle giornate peggiori. Possibile doversi accontentare di 0-0 contro l’Udinese-B, facendo un solo tiro in porta, e alla fine arrivare pure a perdere? Proprio quando serviva lo scatto forse decisivo per la salvezza? Adesso è di nuovo tutto pesantemente in discussione. Così i tifosi continuano a mettere sul banco degli imputati anche lo stesso Pradè e i dirigenti: non solo per la squadra costruita sul mercato, con risultati sul campo evidentemente sotto le aspettative di tutti, ma anche per la gestione quotidiana. Perché a fronte di giocatori ambiti dalle altre sul mercato, che valgono il 7° monte ingaggi del campionato, ma che poi sul campo più volte hanno fatto vedere cose come quelle di Udine, c’è una società che evidentemente non riesce a stimolare abbastanza il gruppo e a dare le giuste pressioni. A tenere sulla corda i giocatori. Se cambiano allenatori e giocatori, e i problemi sono sempre ‘di testa’ e di ‘motivazioni’, i motivi saranno profondi. E non facili da comprendere.
ANCHE PRANDELLI. E nel mirino è finito nelle ultime ore anche Prandelli. Che una parte della piazza fosse rimasta scettica al suo arrivo era noto, ma in diversi adesso puntano il dito sulle scelte di Cesare. Il quale più volte ha messo a nudo i problemi dello spogliatoio, dagli ‘scontenti’ da mandare a giocare altrove a un gruppo che doveva calarsi nella realtà della salvezza a livello mentale. Ma se il tecnico aveva chiesto una squadra “operaia” a Udine, beh, il gruppo non pare aver proprio recepito il concetto. Tanto che sia i cambi molto conservativi (Caceres e Amrabat per Malcuit e Castrovilli, anche se in effetti non aveva grande scelta offensiva), sia le parole pubbliche di conforto alla squadra, quasi come se quello 0-0 apatico fosse il vero obiettivo di giornata, non sono certo piaciute ai tifosi.
ROCCO AVEVA CHIESTO 3 VITTORIE. Sta di fatto che Commisso, ripartendo per gli Stati Uniti, aveva chiesto di vincere le tre partite contro Samp, Spezia e Udinese. Sono arrivati invece solo 3 punti sui 9 a disposizione, in un trittico che poteva essere quasi decisivo per lo scatto salvezza. Invece di tirarsi fuori, insomma, la Fiorentina si è ritrovata ‘risucchiata’ dal Cagliari. Tanto che ora c’è un doppio bivio salvezza: mercoledì la Roma, domenica il Parma. Entrambe al Franchi. Con il rischio di doversi giocare con l’acqua quasi alla gola lo scontro diretto con i gialloblu. Il Cagliari, con Semplici, è subito tornato a vincere, e giocherà nel frattempo con Bologna e Samp, mentre il Parma è stato sì rimontato due volte da 2-0 a 2-2, ma ha dimostrato di essere ‘vivo’.
-3 RISPETTO ALL’ANDATA. Una situazione che è tornata a complicarsi per la Fiorentina, proprio nel momento in cui c’era da tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Con il calendario sulla carta favorevole. Adesso, dopo essere rimasti a secco di gol per la 9° partita su 24 (la 4° nelle ultime 10), già con 3 punti in meno rispetto alle stesse 5 gare del girone d’andata, restano 14 partite da giocare, di cui ben 6 con squadre in corsa per l’Europa e scontri diretti per la bassa classifica tutti in trasferta (tranne il Parma). Con i viola che, lontano da casa, fin qui hanno vinto solo a Torino contro la Juve in 12 incontri, raccogliendo solo 3 punti su 15 a disposizione in partite sulla carta alla portata contro Spezia, Parma, Torino, Samp e Udinese. Anche se, l’impressione, è che più che il calendario la Fiorentina debba guardare dentro sé stessa. Dopo l’ennesima, brutta, caduta a vuoto della stagione.

Di
Marco Pecorini