Viola stasera sera in campo per il ritorno della semifinale di Coppa Italia: le ultime sconfitte lasciano qualche dubbio
La Fiorentina arriva all’ennesimo appuntamento decisivo della stagione. Questa sera al Franchi arriva la Cremonese per il ritorno della semifinale di Coppa Italia. Si riparte dallo 0-2 a favore dei viola maturato allo Zini di Cremona.
Da allora in casa Fiorentina qualche campanello d’allarme ha cominciato a suonare. Sì perché in campionato la squadra di Italiano ha rimediato due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre. E anche perché nelle ultime due gare i viola hanno subito ben sei gol.
I più ottimisti relegano queste sconfitte a semplici incidenti di percorso visto che sia in casa contro il Lech che a Monza non erano decisive. Anche se contro i polacchi la Fiorentina se l’è vista brutta. Ma un calo di concentrazione dopo un 1-4 maturato all’andata ci poteva stare. E in campionato le ambizioni della squadra di Italiano non dipendevano certo dalla gara di Monza. Visto che da tempo l’attenzione si è spostata sulle coppe.
Ma è altrettanto vero che sei gol presi in un pochi giorni sono un segnale da non sottovalutare. Insomma se la Fiorentina aveva bisogno di una strigliata per rimanere sul pezzo tra Lech e Monza ne sono arrivate ben due. Contro la Cremonese non sono ammessi cali di concentrazione.
E allora ecco la Cremonese
Attenzione massima in casa Fiorentina, non tanto per la Cremonese quanto proprio per i viola. Come dimostra Monza se la Fiorentina gioca come sa e con la testa giusta può vincere serenamente anche questa sera contro la Cremonese. Ma non può permettersi cali di concentrazione, non può permettersi di giocare con leggerezza.
Altrimenti rischia di finire in una partita stile Monza, o Lech in casa. Ma anche Braga in casa (anche se in quella occasione la Fiorentina fu più lesta nel risistemare le cose). Insomma il vantaggio dell’andata non può far dormire tra due cuscini i viola. Serve concentrazione massima e attenzione ai minimi dettagli. In palio c’è una finale di Coppa Italia e, attualmente, è servita su un piatto d’argento.
Anche perché se la Fiorentina ha qualche dubbio meglio non sta la Cremonese. Formazione destinata a retrocedere e che al Franchi dovrebbe realizzare due gol senza prenderne per approdare ai supplementari. Insomma non è né il Lech Poznan, né il Braga, né il Monza. Dunque Fiorentina testa bassa verso la finale.
Infine il tema stadio: tra tante idee fantasiose l’unica via percorribile resta quella del progetto Arup
Il progetto Arup è in salita. Non ci sono dubbi. E’ evidente visto che mancano 55 milioni dell’Europa che erano stati promessi dallo Stato. I soldi pubblici serviranno comunque per restaurare un monumento nazionale che non può essere lasciato a se stesso. Ma oggi pensare che si possa realizzare il progetto Arup nella sua interezza viene molto difficile.
Qual è la seconda strada? Quella proposta da Renzi, con abbattimento delle curve. Che evidentemente va contro le indicazioni del Ministero e delle Soprintendenze sulla tutela del monumento. Non si può fare. Lo hanno detto in ogni modo. Servirebbe un colpo di spugna del nuovo Ministro per cambiare tutto. Mai visto. E soprattutto, anche nel migliore dei casi, servirebbero tempi biblici. Quella del senatore Renzi sembra più una mossa politica che una reale soluzione.
E’ ancora in piedi l’ipotesi nuovo stadio con Commisso? No. Nel senso che lo stadio a Campi è tramontato un attimo dopo che lo stesso presidente ha palesato la sua volontà di rimanere al Franchi. Con il famoso progetto Casamonti (irrealizzabile ad oggi per quanto detto sopra). Che poi l’ultima voce ufficiale di Commisso sulla questione Franchi/stadio era stata piuttosto chiara: per lui era una questione chiusa.
Dunque sullo stadio si torna alla casella di partenza. E oggi l’opzione più probabile è che il Franchi resti così com’è dagli anni ’90. A meno che, e resta la strada più avanzata e più percorribile, il Comune non riesca a trovare i fondi per completare il progetto Arup. Piaccia o non piaccia è questo l’iter più avanzato. E l’unico che possa regalare ai tifosi uno stadio se non moderno quanto meno ammodernato.
Di
Francesco Zei