Rassegna Stampa
Fiorentina, con l’Udinese l’ultima gara al Franchi del 2024. 3 punti per restare in zona Champions
Un anno in cui è successo di tutto e niente è più come prima. La Fiorentina vuole chiuderlo al meglio
Sono passati 349 giorni da quando, il Franchi, fece gli auguri di buon 2024 alla Fiorentina, scrive il Corriere Fiorentino. Era il 9 gennaio e a Firenze, per la prima gara dell’anno, arrivò il Bologna per i quarti di finale di Coppa Italia. Partita sofferta, ma che i viola (ai rigori) riuscirono a vincere. La speranza quindi, arrivati all’ultimo appuntamento casalingo del ‘24, è finire esattamente da dove si era iniziato. Certo, nel mezzo è successo di tutto e niente è più come prima. È cambiato l’allenatore, la rosa è stata rivoluzionata, è sparita (momentaneamente) la Curva Fiesole, se n’è andato Joe Barone e ad Atene, a fine maggio, un altro sogno è svanito. In soli dodici mesi insomma pare essere passata una vita eppure, un paio di cose in comune ci sono: l’imbattibilità al Franchi (con un risultato positivo oggi la Fiorentina eguaglierebbe la striscia record di 20 partite senza sconfitte in casa) del 2008, quando la squadra era guidata da Prandelli) e, soprattutto, la classifica.
Tra le mille vicende di questo anno da pazzi non si può non citare quanto successo ad inizio dicembre quando Edoardo Bove, al 17’ del match con l’Inter, si è accasciato a terra gettando nel terrore un’intera città. È andata bene, per fortuna, e oggi per la prima volta l’ex Roma sarà in tribuna per sostenere i suoi compagni, ma da quel momento Palladino ha perso un uomo fondamentale. Uno capace di ricoprire tre ruoli in uno e che, da solo, garantiva equilibri mai più ritrovati.
Ecco. La gara di oggi con l’Udinese è importante soprattutto per questo. Per dare un calcio a quella brutta giornata, e per riprendere a correre. Anche perché la concorrenza (lo stesso Bologna, la Lazio, il Milan…) viaggia spedita o manda segnali di ripresa e più squadre entrano nella lotta più, ovviamente, la scalata alla zona Champions si fa più complessa. Il mister lo sa, e come lui ne è consapevole il club, ma prima di poter contare su qualche rinforzo restano (almeno) due partite, più probabilmente tre: oggi l’Udinese, domenica 29 la Juventus, il 4 gennaio il Napoli. Fino ad allora, Palladino dovrà fare con quello che ha.