Rassegna Stampa

Fiorentina con il cuore: lenta e con poche idee, ribalta il risultato nel finale

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La squadra di Italiano risale per due volte. Poi ci pensa Barak al 95′ a regalare la vittoria

Come una partita all’inglese tra freddo, fango, pioggia dal cielo e pioggia di gol in campo. Come un incontro di boxe serrato, all’ultimo pugno. Quello decisivo del 4-3, scrive la Gazzetta dello Sport, lo tira Barak all’ultimissimo respiro, l’uomo che gioca poco ma segna gol decisivi, come nella semifinale di ritorno col Basilea l’anno scorso. Così la Fiorentina strappa una partita sporca, piena di errori ma anche di determinazione, a un Maccabi per certi versi sorprendente che ha mostrato buona tecnica e grande ritmo. Un Maccabi che per un tempo ha messo in crisi una Viola nella sua versione peggiore, lenta e con poche idee, ma poi ha pagato stanchezza e ingenuità.

ILLUSIONE NZOLA. Sembrava una partita in discesa. Sembrava. Nzola ha colpito all’alba, al primissimo affondo della Viola, con la zuccata precisa nell’angolo su cross di Kayode. Ma al posto di approfittare del momento, la Fiorentina ha cominciato con il giro palla basso e sterile, consentendo al Maccabi Haifa di riorganizzarsi e pressare alto. Si capisce se la Viola non è in giornata quando abbonda di passaggi arretrati o orizzontali tra difensori. In più, sbagliavano appoggi facili in costruzione i vari Beltran (soprattutto), Duncan e lo stesso Nico, che non ha mai trovato uno spunto per fare male. Il Maccabi invece sì: al primo cross e al primo tiro in porta, Seck è andato in buca. Poi la squadra di Haifa non ha fatto altro che aspettare di riconquistare palla e scattare verso Terracciano con passaggi veloci e precisi verso i trequartisti Kinda e Khalili e Pierrot. Il centravanti gigante prima ha scaldato le mani di Terracciano e poi si è mangiato un’occasionionissima in area. Ma poi, a furia di spingere, è arrivato il raddoppio con un altra seconda palla riconquistata: lanci in verticale di Mohammed per Kinda che dal limite pescava l’angolo lontano. Un vantaggio meritato, con la Fiorentina che si era limitata a qualche corsa di Biraghi da una parte e Kayode dall’altra, l’unico all’altezza della sfida, ma sempre preda della difesa. Troppo lento il gioco per impensierire gli israeliani.

REAZIONE VIOLA. Nella ripresa la Viola è entrata un po’ più convinta e, soprattutto, un po’ più verticale. Nulla di trascendentale ma almeno ha preso più campo. E alla prima occasione ha pareggiato con un bell’appoggio di Nzola a Beltran che finalmente riusciva a tirare in porta e bene. Sembrava che il vento fosse cambiato, con la Viola padrona del campo, solo che alla prima ripartenza il Maccabi è tonato in vantaggio con Khalaili che s’inventava un diagonale perfetto da 25 metri. Ma la Fiorentina è rimasta sul pezzo e qualche minuto dopo è riuscita a riagguantare il pareggio con un piattone di Mandragora ben servito in area da Biraghi. Poi Italiano ha inserito Bonaventura e Belotti per Duncan e Nzola e quando Show si è fatto buttare fuori per un secondo giallo stupido su Jack, ha deciso di osare inserendo Barak per Mandragora. E ha fatto benissimo: con il Maccabi alle corde, con la benzina finita, è arrivato il gol di Barak servito da Bonaventura.

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