Rassegna Stampa
Fiorentina-Comune, tensione Franchi. E i tifosi del Modena hanno già fatto sapere di non volere i viola al ‘Braglia’
La rosea fa il punto della situazione sul trasloco della Fiorentina e sui rapporti tesi con il Comune. I tifosi del Modena non vogliono i viola al ‘Braglia’
I lavori inizieranno e la Fiorentina sta ancora cercando “casa”, con i rapporti fra Comune e società che si stanno inasprendo. La questione è seria: tra gennaio e febbraio inizierà la ristrutturazione del Franchi (partendo dalla curva Ferrovia) per il quale, come bene culturale, sono stati stanziati dal Governo 150 milioni. Il club viola potrà rimanere nel suo stadio fino a fine stagione ma dall’inizio della prossima dovrà quindi traslocare quando entreranno nel vivo i lavori che verranno svolti dalla ditta che adesso è stata ufficialmente incaricata. La Fiorentina, che in questo momento vola con il quarto posto in classifica, aveva chiesto al contrario di far slittare il restyling finché non venisse individuato uno stadio in cui trasferirsi o, meglio ancora, voleva che i lavori fossero riprogrammati, in modo da chiudere il Franchi “a tappe” e rimanere a giocare al suo interno, a capienza ridotta. Una soluzione impossibile per il Comune perché, senza una deroga ad hoc del Governo, l’opera dovrà terminare entro la fine del 2026 e i tempi sono già stretti, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.
La Fiorentina nelle ultime ore si è detta preoccupata e ha attaccato la politica locale, attraverso il d.g. Joe Barone: «I lavori sono assegnati e quindi dobbiamo trovare un posto per giocare. Questo è uno schiaffo, una mancanza di rispetto perché abbiamo sempre chiesto di giocare al Franchi e invece saremo costretti ad andare a Modena, a Cesena o in un altro posto». Non si è fatta attendere la reazione del sindaco Dario Nardella che ha definito le parole della dirigenza «una grave mancanza di rispetto per le istituzioni e per la città, tanto più alla luce degli ottimi rapporti con la Fiorentina». In più viene specificato che il Comune non decide la nuova destinazione in cui giocare e sottolinea infine la necessità di una «collaborazione del Governo, della Lega Calcio e della Figc».
Analizzando i possibili stadi, Cesena e Modena potrebbero essere le soluzioni più probabili visto che sono state menzionate dallo stesso club. Il “Manuzzi” di Cesena ha di recente dato ospitalità allo Spezia, a giugno 2022 è stato protagonista con Italia-Ungheria di Nations League e ancora prima degli Europei Under 21 con il girone di Francia, Inghilterra, Croazia e Romania. Ed è in quell’occasione che è stato ristrutturato, con una piccola diminuzione della capienza (poco meno di 21mila). Nella scelta potrebbe pesare anche la forte amicizia fra le due proprietà e lo spirito di collaborazione. Sul “Braglia” di Modena a quanto risulta ad ora, la Fiorentina avrebbe avuto solo un contatto informale tempo fa con il Comune. Una mossa che, appena trapelata in città, è stata sufficiente per scatenare un reazione da parte dei tifosi modenesi che hanno espresso il loro dissenso.
In passato era stato preso in esame il “Castellani” di Empoli ma lo scorso 12 dicembre a Palazzo Vecchio c’è stato un incontro fra i sindaci Dario Nardella e Brenda Barnini con la dirigenza del club viola e in quell’occasione la strada sembrava del tutto chiusa. È difficilissimo, ma anche questa pista potrebbe essere riaperta per qualche mese, se fosse legata all’ipotesi Padovani. Anche in questo caso però la strada è in salita, perché per lo stadio del rugby (accanto al Franchi) l’amministrazione comunale di Firenze ha stanziato 10 milioni per una ristrutturazione, ma per renderlo un impianto da Serie A ne servirebbero altri 5 che la Fiorentina non ha alcuna intenzione di investire in quel progetto.