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Rassegna Stampa

Fiorentina come un calabrone: vola nonostante tutto e punta in alto

Gosens, Bove e Kean - Fiorentina

La squadra di Palladino vola oltre le aspettative: sette vittorie consecutive, difesa solida e un big match contro l’Inter all’orizzonte

La Fiorentina sta vivendo una stagione straordinaria, dimostrando che, come il calabrone della famosa teoria, non dovrebbe volare ma lo fa, e in modo sorprendente. Nonostante non abbia la potenza dell’Inter o la grinta dell’Atalanta, la squadra viola, guidata da Raffaele Palladino, continua a tenere il passo dei big della Serie A. Con 28 punti conquistati e un rendimento storico – sette vittorie consecutive, un record che mancava dal 1960 – la Fiorentina ora punta ancora più in alto. Domenica, come scrive La Gazzetta dello Sport, ospiterà i campioni d’Italia, con la possibilità di consolidare il secondo posto o addirittura mirare alla vetta.

Un successo costruito tra numeri e determinazione

La vittoria contro il Como (2-0) rappresenta il quarto successo esterno consecutivo, con la difesa viola che non subisce gol in trasferta da cinque partite. Moise Kean segna per la quarta gara di fila, portando a nove il bottino stagionale. Ma ciò che emerge di più è l’evoluzione della squadra: la Fiorentina, pur con qualche fragilità, mostra un mix di cinismo, versatilità e solidità. Sa adattarsi al ritmo della partita, alternando controllo del pallone e difesa organizzata.

Le chiavi tattiche del successo

Palladino, ancora senza Gudmundsson, schiera inizialmente un consolidato 4-2-3-1, che favorisce lo sviluppo del gioco offensivo. Il primo gol arriva proprio da un’azione corale: Bove, dalla sinistra, serve un cross che Beltran trasforma in assist per Adli, il quale infila Audero. Nella ripresa, il tecnico passa al 3-4-2-1 per fronteggiare un Como più aggressivo, garantendo copertura difensiva e spazi per le ripartenze. La mossa si rivela decisiva: Sottil si invola e serve a Kean il pallone del 2-0, mentre Ikoné sfiora il terzo gol.

La Fiorentina ha mostrato un cinismo da grande squadra: due gol nelle prime due conclusioni a rete. Fondamentali anche le individualità, con Adli in continua crescita come regista e Bove impeccabile sia in fase offensiva che difensiva.

Como: buona reazione, ma troppi errori

Il Como di Fabregas ha sofferto le numerose assenze, soprattutto a centrocampo, e un primo tempo tatticamente inefficace. Paz e Moreno, mal collocati, hanno limitato lo sviluppo sulle fasce, rendendo prevedibile il gioco. Nella ripresa, con il passaggio al 3-4-2-1, la squadra lombarda ha trovato più equilibrio e creato pericoli: solo due straordinarie parate di De Gea hanno impedito il pareggio. Tuttavia, l’espulsione di Dossena nel recupero complica ulteriormente il prossimo impegno, un delicato derby con il Monza.

Uno sguardo al futuro

La Fiorentina, pur imperfetta, ha dimostrato maturità e carattere, qualità indispensabili per puntare in alto. Con il recupero di Gudmundsson e il proseguire del lavoro di Palladino, i tifosi viola possono sognare in grande, aspettando con trepidazione la sfida contro i campioni d’Italia.

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