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Editoriali

Fiorentina, come si può programmare con la società in vendita? Un futuro tra tanti dubbi, incertezze, con tanti rischi. Domenica a Verona, è vietato perdere

Adesso parola al campo. Dopo tanti, troppi, mesi di calciomercato, tra acquisti, cessioni, sorprese e delusioni, sarà il rettangolo verde a dire che Fiorentina sarà e se la rivoluzione fatta da Pantaleo Corvino è stata giusta oppure no. Sicuramente a Pioli e a tutti i giocatori deve essere dato il tempo di conoscersi, di capire e mettere in pratica il gioco del tecnico viola, di diventare squadra. D’altra parte lo stesso Corvino ha ultimato la squadra solo la settimana scorsa e questo porterà lo stesso Pioli a dover schierare a Verona la terza formazione diversa nelle prime tre giornate di campionato. Quanto tempo servirà alla Fiorentina per diventare squadra e competitiva? C’è chi dice circa due mesi, quindi novembre. Forse, il problema per i viola è che col campionato iniziato la squadra viola rischia molto, rischia di perdere punti e posizioni. Una situazione al limite, difficile. Il rischio di una stagione sulla parte destra della classifica sarebbe pesante e di difficile gestione.

D’altra parte è stato lo stesso Pantaleo Corvino, nella conferenza stampa post chiusura del calciomercato, sottolineare che per questa stagione l’obiettivo della Fiorentina non è l’Europa visto che è una squadra in costruzione e che diventerà competitiva con i prossimi mercati.

La situazione non può certo essere delle più positive ed è difficile pensare quale futuro sarà per la Fiorentina. Certo, lo stesso Pantaleo Corvino nei giorni scorsi ha ricordato anche che la rivoluzione messa in atto è soprattutto un progetto a medio-lungo termine, da qui la decisione di puntare su giocatori giovani. La rivoluzione, però, ha riguardato anche un netto abbassamento del monte ingaggi e il numero di giocatori, tra quelli che erano in rosa e in giro nelle varie squadre.

Resta da capire, però, come si possa programmare un futuro, soprattutto a medo-lungo termine, con una società in vendita. Io hanno deciso i Della Valle lo scorso 26 giugno, se qualcuno se lo fosse dimenticato. Da quel momento è stato deciso il totale autofinanziamento della società. Che dovrà andare avanti solo con le proprie entrate, e visto che il marketing e il merchandising non è mai decollato nella giusta maniera (non a caso negli anni ci sono stati molti avvicendamenti) tutto deve passare dal mercato, soprattutto dalle sue cessioni. Ecco il perché di quel 25%, tolto da circa 105 milioni ricavati dall’ultimo mercato e messo da parte per esigenze societarie e ricordato sempre da Corvino.

E con questa situazione la domanda nasce spontanea: tutto questo quanto potrà durare? La tifoseria viola, almeno una buona parte, si è fatta una propria idea mentre. Oltre ai tifosi viola, però, anche il mondo del calcio. Non a caso molti giocatori questa estate hanno rinunciato di venire alla Fiorentina, dove avrebbero giocato titolare, per invece rimanere a fare la panchina o giocare poco altrove. Questo è un esempio ma ce ne potrebbero essere tanti altri.

Vedremo quello che accadrà nelle prossime settimane con la squadra, nei prossimi mesi con la società perché pare inevitabile che prima o poi si arriverà alla cessione del club.

Intanto, domenica riprende il campionato, e la Fiorentina sarà di scena al Bentegodi contro il Verona dell’ex Pazzini. Pioli solo tra mercoledì e giovedì avrà la squadra a disposizione per preparare nei minimi dettagli la sfida contro l’Hellas. Con tutta probabilità potrà contare sulla disponibilità di Saponara, che si è messo alle spalle l’operazione alla caviglia dello scorso fine campionato, mentre è sempre in dubbio il francese Eysseric. Nei prossimi giorni nuovi controlli clinici alla caviglia infortunata contro la Sampdoria. Non dovesse farcela scalpita l’ultimo arrivato in casa viola, il francese Cyril Théréau. Possibile anche l’esordio in difesa del francese Laurini. Di sicuro la Fiorentina non si può permettere di tornare da Verona con una sconfitta, dopo quelle già subite contro Inter e Sampdoria. Rischierebbe di aggravare una situazione già oggi molto difficile.

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