Rassegna Stampa

Fiorentina col brivido, Italiano ci mette del suo: la squadra non digerisce più il 4-3-3

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Il tecnico aveva chiesto concentrazione e determinazione per non ripetere la gara con il Braga: non è servito ma viola comunque avanti

Stavolta le parole di Italiano le ha portate via il vento. Ha chiesto concentrazione per evitare gli errori del ritorno col Braga, quando forti addirittura del 4-0 in trasferta, hanno subito al Franchi due gol in mezzora. I viola invece hanno preso la partita sottogamba come allora. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Ma coi portoghesi era arrivata la rimonta, coi polacchi si è rischiato di andare ai supplementari. Anche il tecnico ci ha messo del suo. Nel turn over, legittimo, ha riproposto un 4-3-3 che la squadra non digerisce più. Ok, non c’era Dodo a spingere. Ma spesso ma Barak e soprattutto Bonaventura si pestavano i piedi con gli esterni d’attacco perdendo velocità e verticalità. Senza peraltro avere il giusto filtro a centrocampo. In più ha schierato Milnekovic, diffidato, che ammonito salterà l’andata della semifinale.

Al di là di questo, il Lech ha sorpreso per determinazione, dimostrando anche qualità, spinto dalla carica dei oltre 2500 scatenati tifosi al seguito

Appena potevano, i polacchi ripartivano veloci. Soprattutto con il gioiellino Skoras, un altro rispetto all’andata. Un suo taglio con cross ha propiziato il vantaggio per la brutta respinta di Venuti sui piedi di Sousa (un altro tra i migliori) che al volo beffava Terracciano. Qui la Viola avrebbe dovuto reagire con veemenza. Invece si è limitata a tenere il pallino ad andamento lento, senza creare grandi occasioni. Solo Nico cercava di svegliare la squadra.

L’arbitro Obrenovic è riuscito a essere più mediocre dei viola. Non dando un secondo cartellino a Czerwinski che ha stoppato Sottil lanciato a rete. Poi ha sorvolato su una gomitata in area da rigore di Sobiek a Gonzalez. Ma tant’è. La Viola non è migliorata nemmeno nella ripresa. E, a parte un grande occasione sciupata da Jovic, per 70 minuti non è mai stata pericolosa. E si è sempre fatta infilare dalla ripartenze del Lech. Che ha colpito ancora prima con un rigore (giusto, Terzic atterra Skoras) firmato da Velde e poi con Sobiek.

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