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Altro ciclo, altra corsa? Domanda lecita, alla quale, sarà il campo a rispondere. Di certo c’è che la Fiorentina ha superato (quasi) a pieni voti il primo ciclo di partite. Presentandosi al prossimo tour de force con una classifica decisamente superiore alle aspettative. I viola infatti, nonostante il calendario la mettese di fronte a quattro delle «sette sorelle» nelle prime sette giornate di campionato, hanno raccolto 12 punti e sono in piena zona Europa League.
L’obiettivo adesso è non fermarsi. E, se possibile, aprire ulteriormente il gas. Missione difficile ma, prossimi impegni alla mano, non impossibile. Da qua alla prossima sosta infatti la Fiorentina se la vedrà con Venezia, Cagliari, Lazio, Spezia e Juventus. Cinque partite in meno di un mese per avere un’idea più chiara su che tipo di ruolo Vlahovic e compagni potranno giocare da qua al termine della stagione. Del resto, è stato lo stesso Italiano a dirlo. «Per fare le prime valutazioni dovremo aspettare almeno dieci, dodici partite». L’appuntamento insomma è per domenica 7 novembre. All’indomani della sfida di Torino con la Juventus
Guai, però, a guardare troppo in là
Meglio concentrarsi partita per partita. Iniziando dalla sfida di lunedì sera col Venezia. Una gara teoricamente abbordabile. Così come quella successiva (in casa) col Cagliari. Due partite sulla carta ideali per dimenticare l’ultima sconfitta col Napoli e riprendere a correre. Stesso discorso, più o meno, per il match che i viola giocheranno il 31 ottobre (sempre al Franchi) contro lo Spezia. Tre sfide contro tre squadre tecnicamente inferiori. Nelle quali, se davvero si vuol provare a sognare qualcosa l’Europa, la Fiorentina dovrà cercare di portare a casa il massimo della posta. E quindi battere le formazioni inferiori o di pari livello. Per poi vivere con serenità gli scontri contro le altre.
Una ricetta tanto banale quanto vincente. E la primissima parte del campionato sta lì a dimostrarlo. In sette partite i viola hanno conquistato dodici punti. Frutto dei successi contro Torino, Atalanta, Genoa e Udinese e delle sconfitte con Roma, Inter e Napoli. La media, è presto fatta: 1,71 punti a gara. Un dato che, proiettato su 38 giornate, porterebbe ad una classifica finale da 64,98 punti. Una quota che dando un occhio alla storia recente della Serie A significa quasi certamente qualificazione all’Europa.
L’anno scorso per esempio la Roma (settima) ha chiuso con 62 punti. Così come il Napoli nel 2019-20 mentre nel 2018-19. Al Toro, ne servirono 63 per chiudere al settimo posto che, oggi, vale la Conference League. Andando avanti al ritmo tenuto fino ad oggi insomma, la Fiorentina lotterebbe fino alla fine per quelle due, tre posizioni che valgono il pass europeo. Ieri intanto, in vista della prossima tappa, Italiano ha riaccolto al centro sportivo Vlahovic (apparso sereno, sorridente e disponibile come sempre). Ma soltanto sabato (allenamento fissato alle 20.45) potrà contare sul gruppo al completo.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it