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Rassegna Stampa

Fiorentina, che rimpianto. Con Beppe lotta, autostima e giocatori recuperati

I viola escono con un punto dal Dall’Ara, dopo aver assaporato la vittoria. Lirola e Benassi rigenerati, Vlahovic non si vede. Chiesa manca il colpo del ko.

Sci chiamassimo Beppe Iachini, saremmo disperati per tre giorni. Prima e dopo i pasti, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. La Fiorentina prende un gol da manicomio al quarto minuto (su cinque) di recupero: Pezzella in netto anticipo su Santander si addormenta e lo stende; la punizione da destra – alla Dybala – di Orsolini, bella ma sul palo di Dragowski, è una scudisciata. Se ci chiamassimo Sinisa Mihajlovic, saremmo orgogliosi di un pareggio recuperato così. Dopo aver cambiato pelle alla squadra, senza pensarci un secondo: dal 4-2-3-1 a Santander per Medel, con Soriano a centrocampo, difesa a tre, poi Skov Olsen mezzala.

LA PRIMA DI IACHINI. Dalle rovine firmate Montella la Fiorentina non poteva uscire in pochi giorni, automatico. Il debutto di Beppe, osannato come uno di loro dal numeroso popolo al seguito, sintetizza alcune cose importanti. La più significativa: il ripristino dell’autostima, la voglia di lottare su ogni pallone, la mente sgombra e il desiderio di uscire da un tunnel peggio del San Bernardo. Difesa più alta, con i rischi del caso dalle parti di Caceres; centrocampo che dovrà passare con maggiore continuità da quel genio di Castrovilli; finalmente Benassi titolare (troppo lento Badelj) con il premio di un fantastico gol in girata. Molto bene Lirola che sembra essere uscito da una lavastoviglie: troppo bloccato prima, applicato e di personalità adesso. 

ATTACCO. Chiesa? Più convinto, reduce da mesi complicati quasi alle spalle. Dentro la partita ma non il vero Chiesa, quello che spacca le difesa e che agisce da fenomeno tra uno slalom e l’altro. L’aggravante forse è l’occasione del 25′ st quando avrebbe il dovere di mettere la Viola sul doppio vantaggio: bravo Skorupski, certo, tuttavia un Fede più ispirato se la giocherebbe meglio. Siamo grossi estimatori di Vlahovic ma ieri non c’era. E se c’era, chiediamo perdono: non l’abbiamo visto, conclude il quotidiano.

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