Sconfitta incredibile, dopo aver dominato e fallito tante occasioni. La Fiorentina si lecca le ferite e pensa già alla Sampdoria. Adesso tocca a Commisso rinforzare il gruppo
Dura da digerire, ancor più da accettare. La Fiorentina perde un derby dominato, con tante palle gol fallite e condotto comunque in vantaggio fino a tre minuti dalla fine. Basta questo per riassumere il folle pomeriggio della squadra di Italiano. Bella, come sempre, ma tremendamente poco cinica. Se contro il Milan la squadra aveva tramutato in gol praticamente ogni sortita offensiva, contro l’Empoli non ci è riuscita. Anzi, ha sprecato tantissimo.
La chiave è qui, ed in una gestione del pallone non ottimale negli ultimi minuti. Niente scuse da parte di Italiano, che aveva preparato bene la partita e la sua squadra l’aveva pure ben giocata. Fino a quei tremendi minuti finali, appunto. Il merito dell’Empoli? Rimanere in partita. Crederci fino alla fine, restare aggrappato al risultato con le unghie e con i denti (oltre che con un ottimo Vicario).
Alla Fiorentina è mancato quello step che si chiedeva alla vigilia. Per la verità, un po’ un filo conduttore della storia viola. E’ sempre stato difficile salire un gradino, proprio quando è sempre sembrato anche piuttosto semplice da salire. Eppure il calcio è così, la Fiorentina non fa eccezione. Ma d’altra parte si è capito. Questa squadra può battere chiunque e perdere contro chiunque. Pure al Castellani, quando ormai la frittata del pareggio era fatta, si poteva pensare di portare a casa un punticino. Invece no, testa bassa ad attaccare, salvo poi prendere l’infilata del ko.
Limiti di una squadra giovane, che lavora con Italiano da cinque mesi. Serve tempo per acquisire sicurezza, concetti di gioco, tempismo ed un po’ di scaltrezza. Quella non è mai troppa, quando sei sopra di un gol a pochi minuti dalla fine. Ma tant’è, il pomeriggio di Empoli è acqua passata. Niente allarmismi, ci mancherebbe. E’ bene sempre ricordarsi da dove si è venuti. Ovvero da due campionati con la salvezza festeggiata nelle ultime giornate. Il passo falso lo si può accettare così, come quello di Venezia. Fasi di crescita, di un gruppo che comunque ci tiene tantissimo a quello che fa. E non è poco.
Adesso, che anche Rocco Commisso ha raggiunto Firenze, è tempo di pensare a come aiutarla questa squadra. Al di là del grande nodo Vlahovic (per niente secondario nelle dinamiche che si scateneranno sul mercato) c’è da dare qualcosa in più ad Italiano nel reparto offensivo. La società lo sa, Commisso anche. I prossimi giorni saranno importanti anche per capire il pensiero del Presidente. Ed all’orizzonte c’è già la Sampdoria. La miglior medicina il ritornare subito in campo.
Di
Alessandro Latini