Pezzella, Badelj e Chiesa. Due già capitani, l’altro lo diventerebbe se restasse. Ma tutti e tre hanno la valigia in mano
Il Corriere Fiorentino questa mattina si concentra sui tre giocatori della Fiorentina che si possono identificare come capitani. Si parte da Badelj. Tornato in prestito a Firenze dopo una (difficilissima) stagione alla Lazio. Ha vissuto un campionato tra alti (pochissimi) e bassi. Preso anche per dare identità al gruppo che vedeva tante facce nuove. Da quel punto di vista, Milan, non ha fallito. Anzi.
Pur senza fascia da capitano (lasciata a Pezzella) si è comportato esattamente come gli aveva insegnato Davide. Ha accolto ogni nuovo acquisto. Giorno per giorno si è messo a disposizione dei compagni più giovani. Sul campo, invece, tanti problemi. Colpa anche di una serie di acciacchi che, soprattutto da gennaio in avanti, lo hanno parecchio condizionato.
E poi Pezzella. Il capitano. Un altro che ha vissuto un’annata tosta. Sotto tutti i punti di vista. Un rendimento non sempre all’altezza, prima del contagio. Positivo al Covid 19, l’argentino ha attraversato settimane complesse. Isolato dalla famiglia, e costretto a passare la quarantena da solo.
Eppure, anche i quei giorni, è stato tra i più attivi nella chat di squadra. Stimolava i compagni, tirava su il morale. Un leader, appunto. In questi giorni si fa un gran parlare dell’interesse del Valencia. L’ipotesi è concreta, anche se per il momento il club spagnolo non si è avvicinato alla richiesta (circa 20 milioni) della Fiorentina. Il club preferirebbe sacrificare lui piuttosto che Milenkovic. German piace anche a Napoli, e Roma. Si vedrà.
Di certo c’è che la Fiorentina, in un colpo solo, rischia di perdere tutti i suoi “capitani”. Pezzella, Badelj, Chiesa. Capitano, vice, e terzo. Resterebbe Benassi, certo, come ultimo erede della Fiorentina di Davide. Un bel rischio. Soprattutto per una squadra così giovane.
È vero, ci sarà Ribery, ma basterà? Probabilmente no. Per questo, sul mercato, si cercherà qualcuno che possa (qualora davvero se ne andassero sia Milan che German) raccoglierne l’eredità. Difficile. Forse impossibile. Eppure loro, il messaggio di Davide, lo hanno lasciato nei cuori dei compagni più giovani. E sarà come se fossero (comunque) viola per sempre.
Di
Redazione LaViola.it