Editoriali

Fiorentina calata nelle ultime settimane, ma ora arriva la partita cruciale. Dentro tutti i migliori

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Una sola vittoria nelle ultime sette partite, un calo che sembra inevitabile. Ora però arriva il Basilea, nelle partite fondamentali cambia tutto

Otto anni dopo, la Fiorentina torna a vivere la vigilia di una semifinale europea. Come ci arrivano i viola? A giudicare dagli ultimi risultati, non benissimo. Dopo un mese e mezzo praticamente perfetto, la Fiorentina nelle ultime sette partite ha vinto solo una gara, quella con la Sampdoria, con tre pareggi e tre sconfitte. In realtà, in queste sette partite si è anche guadagnata la qualificazione (sofferta) in semifinale di Conference League e quella in finale di Coppa Italia.

CALO INEVITABILE. È però evidente il calo mentale che la squadra a subito. Probabilmente era inevitabile, visto che Biraghi e compagni sono a quota 52 partite disputate in stagione e dal 1 aprile giocano incessantemente al ritmo di una partita ogni tre giorni e mezzo. Cali di tensione se ne sono visti un po’ ovunque nelle ultime sfide di campionato, ma la Fiorentina non ha mai tirato i remi in barca. Non è una squadra che ha mollato, ma piuttosto un gruppo che subisce i contraccolpi (mentali più che fisici) delle pressioni a cui è costantemente esposto.

VERSO IL BASILEA. Ora però arriva una di quelle partite da non sbagliare, come ce ne sono state tante in stagione. Finora, in partite così la Fiorentina ha sempre risposto presente. Si è vista leggerezza quando il risultato sembrava acquisito (i ritorni con Braga e Lech Poznan), ma quando la partita era importante e si partiva da 0-0 i viola non hanno mai deluso.

Ci si augura, ovviamente, che questo possa ripetersi domani contro il Basilea. Essendo una semifinale, è normale che gli svizzeri siano l’avversario più forte incontrato dai viola nel percorso europeo. Una squadra tosta, con una mentalità da ‘never give up’. Mai arrendersi. Lo dimostrano le innumerevoli rimonte alle quali ha abituato i propri tifosi in questa stagione. Anche gli svizzeri non hanno disputando un grande campionato e nell’ultima sconfitta casalinga subita per mano dello Zurigo hanno lasciato il campo con tre espulsi. Tuttavia, la squadra di Vogel si gioca tutto in Europa, dove invece ha condotto un grande percorso.

DENTRO TUTTI I MIGLIORI. Le sorprese con Italiano sono sempre dietro l’angolo, ma vista l’importanza assoluta della sfida e dando un occhio alle rotazioni effettuate nelle precedenti partite stavolta i ballottaggi paiono essere davvero pochi. In porta Terracciano, Dodo a destra e Biraghi a sinistra certi di una maglia, al centro Martinez Quarta e Igor.

Amrabat e Mandragora sono i titolarissimi della mediana della Fiorentina che ha più convinto in stagione, mentre sulla trequarti difficile pensare che Italiano possa rinunciare a Bonaventura. Stesso discorso per Gonzalez, nonostante la brutta prova col Napoli. Dall’altra parte, sulla fascia destra, ci sarà Ikoné, tenuto a riposo al Maradona. In attacco spazio ad Arthur Cabral, che da ex di turno avrà una motivazione supplementare per voler far bene.

La miglior Fiorentina possibile per il primo tempo di 180′ di un’importanza colossale. Di quelli che possono valere una finale europea che manca da oltre tren’tanni. Un vero e proprio appuntamento con la storia.

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