Fiorentina, flop tattico contro il Napoli. Terza sconfitta in quattro gare, gioco involuto e scelte discutibili
La sconfitta della Fiorentina contro il Napoli ha lasciato più di qualche interrogativo. Come sottolinea Giuseppe Calabrese su La Repubblica – Firenze, la responsabilità principale della debacle viola ricade sulle scelte tattiche di Raffaele Palladino. Il tecnico ha provato a rivoluzionare l’assetto della squadra, ma l’esperimento non ha funzionato.
“Non giriamoci troppo intorno, la colpa della sconfitta con il Napoli è tutta nelle scelte di Palladino. La sua voglia di rivoluzione non ha funzionato. E non tanto per gli errori dei singoli (Moreno, Beltran, Comuzzo…), ma perché il suo assetto ha tolto certezze e punti di riferimento. Dodo senza un giocatore davanti è perso e un allenatore dovrebbe saperlo. Come avrebbe dovuto immaginare che affidarsi a Parisi per neutralizzare Neres non era la scelta migliore. Ma è proprio l’insieme che non ha funzionato, come se la Fiorentina all’improvviso avesse dimenticato come si gioca a calcio.
Del resto ribaltare i principi di gioco passando di nuovo alla difesa a tre ha sorpreso tutti. Soprattutto i giocatori della Fiorentina che non ci hanno capito granché. E Palladino è rimasto a guardare per un’ora, senza riuscire a rimettere in piedi la sua squadra, a cui è mancato equilibrio, profondità, capacità di occupare gli spazi e provare a far male al Napoli“.
Certo, il Napoli gioca su un’altra dimensione, ma non è questo il punto. “La questione è che stavolta Palladino si è fidato troppo di se stesso e ha sfidato la logica. Una di quelle operazioni che se funzionano passi per un genio, ma se non funzionano passi per qualcos’altro. E, purtroppo per lui (e per la Fiorentina), non ha funzionato“.
La squadra viola ha retto come ha potuto per un po’, ma l’uno-due del Napoli ha preso a schiaffi le ambizioni di un gruppo che ha un po’ di affanno. E non consola il fatto che lì davanti ci sia un giocatore come Kean (bello il gol, peccato quel tocco di mano), perché se non riesci a servirlo come si deve pure lui finisce inghiottito nel nulla“.
La realtà è che la Fiorentina sta vivendo un momento di difficoltà: “Terza sconfitta nelle ultime quattro partite, un solo punto messo in classifica. Un po’ poco per chi punta a un posto in Champions. Ma è poco anche se non hai ambizioni. Serve un’inversione di marcia, magari meno fantasia nelle scelte tecniche e più sostanza nel gioco e nei risultati“.
Adesso il compito di Palladino è risollevare il gruppo, ma anche il mercato dovrà fare la sua parte. “Pradè deve fare in fretta perché il tempo scorre e si rischia di lasciare per strada punti preziosi. Le prossime sfide contro Monza e Torino devono restituirci una Fiorentina più convinta, e magari qualche giocatore fin qui un po’ in ombra. Ci viene in mente Gudmundsson, ma non solo lui. Ora più che mai ci vuole una reazione, ma senza qualità rischia di essere uno sforzo inutile. Proprio come ieri contro il Napoli. Che almeno serva da lezione“.
Di
Redazione LaViola.it