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Fiorentina, brivido retrocessione. Parma e poi Genoa, scenario da incubo

Sconfitta dopo sconfitta i viola si sono ritrovati immersi nella lotta per non retrocedere. Ora due scontri diretti per restare in A.

Incredibile, per i fiorentini avvilente e terribile, ma dopo i giorni della rincorsa annunciata dai Della Valle alla zona Europea, adesso alla Fiorentina corrono sulla schiena brividi da paura di retrocessione. E’ solo un’eventualità lontanissima, però i numeri sono inclementi. Fino a molte settimane fa, quando Pioli era ancora l’allenatore della squadra viola, la Fiorentina, seppur con alti e bassi, era arrivata a quota 39 punti. Aveva buttato via abbastanza, recuperato gare che parevano perse, sofferto, però a lungo era rimasta lì. A un passo dalla zona Europa League. Poi un calo, secco, l’illusione di arrivare alla finale di Coppa Italia e i primi scricchiolii con la Proprietà. La rottura voluta da un tecnico da sempre equilibrato e misurato, una decisione che sorprese tanti se non addirittura tutti. Fu l’inizio del «Grande freddo». Tanto freddo da portare, oggi, ai veri brividi. Così scrive il Corriere dello Sport – Stadio.

PAURA. Da allora è arrivato Montella, inconsapevole, probabilmente senza colpe ma… la Fiorentina, in un mese, è riuscita a mettere in cassaforte un solo punto. Un’inezia. Non ha più vinto, è uscita pure dalla Coppa Italia. Sconfitta sì dalla Juve ma anche da squadre di seconda o terza fascia. Pure dall’Empoli, che pareva lontanissimo in classifica. Ora non più. Gara dopo gara il patrimonio di Pioli è iniziato a non bastare più. Se allora era troppo poco per andare in Europa, strada facendo potrebbe diventare troppo poco anche per restare in serie A. E’ un’eventualità sicuramente lontanissima, ma la paura non è spesso razionale. 

PRECIPIZIO. Così, sconfitta dopo sconfitta la Fiorentina si trova adesso a un passo da quell’incredibile precipizio. Colpa, si fa per scherzare, dell’Empoli che adesso vince a raffica e che ha iniziato a sognare proprio battendo i viola al Castellani. A Montella basta un punto, oppure basterà aspettare un passo falso dei “cugini” empolesi che di suicidarsi non hanno però affatto voglia, come dimostrano sul campo.

TRASFERTA DA BRIVIDI. C’è quindi da andare a Parma, dove nessuno farà regali (specie in caso di mancata vittoria stasera con il Bologna). Oggi resta questo spiacevole brivido, irritante ed inimmaginabile fino a poco tempo fa. Un’onta, uno «sputo» in faccia della presunzione di chi magari pensava di essere a un passo dalle grandi. La Fiorentina se vuol chiudere i conti e non arrivare ad aspettarsi altrui regali o, peggio, un match al veleno con Prandelli e il Genoa, ha da seguire solo la strada indicata dal suo miglior giocatore, Chiesa. Che ha dissipato i dubbi dicendo che la responsabilità non è assolutamente di situazioni ambientali, ma solo di chi gioca. 

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