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Borja Valero verso la cessione: colpevole o no?

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‘Borja va via: colpevole o no?’, titola Il Corriere dello Sport – Stadio. A chi l’onere della rottura? A Firenze è esploso il caso-Borja Valero. Fa rumore la vicenda del giocatore spagnolo. Colpa di troppi selfies, troppi tatuaggi, troppe promesse, troppi video postati, troppe canzoncine messe in rete. Cosicché quello che poteva diventare un normale avvicendamento di un trentaduenne rischia di avvelenare l’Arno. Già, perché dopo anni di sorrisi e di promesse, quello che Firenze ha chiamato il «sindaco viola» oggi appare vicino a indossare la maglia nerazzurra, per mettersi a servizio di Luciano Spalletti che è stato sì tifoso viola nell’antichità, ma adesso sta lavorando per rilanciare in grande l’Inter.

Voci di calciomercato? Forse, ma da parte del giocatore non c’è stata una sola smentita e lui sì che sa come usare rete e social. Colpa del suo procuratore? Non crediamo che si sia mosso, se si è mosso, per un suo «sghiribizzo». Complice la società che sente il peso eccessivo degli emolumenti del centrocampista (da qui al 2019 quasi dieci milioni lordi)? Sentita l’aria che tirava in questi giorni, la Fiorentina ha subito negato qualsiasi responsabilità di un possibile addio.

E’ stato Cognigni a dare assicurazioni assolute: «La Fiorentina ha sempre dimostrato di non essere un supermarket dove si può entrare, prendere il prodotto che interessa, andare in cassa e pagare il corrispettivo. La società, già la scorsa stagione difendendo tutti i big dagli assalti del mercato, ha dimostrato di avere un progetto su cui basa la propria crescita e proprio per questo motivo dico che noi non mettiamo in vendita nessuno, nemmeno lui, ma necessariamente vogliamo che i giocatori che vestono la maglia della Fiorentina siano convinti. Magari il procuratore di Borja sta sentendo altre proposte. Vedo continuamente i suoi sempre più numerosi tatuaggi che ripercorrono la sua storia a Firenze e questo mi lascia pensare che voglia rimanere, ma deve farlo, ripeto, convinto del titolo che non ha addosso ma che si sente dentro, l’essere “sindaco”, e tale deve esserlo anche in campo, con il comportamento e nei rapporti con la società. Se lui è convinto, noi siamo felicissimi. Altrimenti sarà lui a decidere altro…».

La vicenda rischia di diventare davvero paradossale. Borja ha ancora un contratto di altri due anni, ricco, importante, e non è certo un ragazzino. Se davvero vuol restare può benissimo prendere tutti in contropiede annullando voci, sussurri e grida. Gli basta poco, un clic e la sua disponibilità ad andarsene e mettersi una maglia nerazzurra resterà solo un sogno di inizio estate. Lo farà oppure la verità uscirà alla luce del sole? Comunque si veda, comunque si pensi, è un caso stucchevole e a Firenze sta davvero avvelenando l’ambiente.

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