Babacar non solo ha risolto un problema, di più, ha fatto scansare alla Fiorentina un problemone: la non-vittoria contro il Palermo avrebbe avvolto negativamente i giocatori e soprattutto Sousa, colpevole di aver schierato una squadra sbilanciata assai contro un avversario che aveva preso il comando del centrocampo. Scelta rischiosissima. Occasioni in attacco, ma anche tante sbandate. E pochissimo rassicurava la prestazione del pool arbitrale, sbilanciato anch’esso verso la mediocrità.
Quindi Baba con il suo gol – il terzo in campionato in 422 minuti – ha salvato la Fiorentina e offerto al suo allenatore una parziale e temporanea tregua in un’annata piena di stress. Il campionato di Baba ha avuto un’evoluzione inspiegabile, le esclusioni sono cominciate dopo un periodo molto redditizio (cinque gol in altrettante partite fra Udinese, Qarabag, Torino, Atalanta e Slovan Liberec) e molto il giocatore ha sofferto le esclusioni collegate in particolare alla scelta del nuovo modulo, il 4-2-3-1 con Kalinic ultratitolare.
La rete al 93’ minuto di Fiorentina-Palermo ha rilanciato Baba, uno che nonostante lo stipendio da grande attaccante è sempre costretto a dimostrare quanto vale. Sousa da un certo momento in poi ha cominciato a parlare bene e a volte benissimo di lui, riconoscendogli l’atteggiamento giusto in allenamento e la capacità di incidere di più in partita. I tre punti contro il Palermo sono arrivati solo per merito di Baba – servito da Zarate, che ancora meno ha visto il campo, solo 84 minuti – ma anche nella scorsa stagione Sousa ha dovuto ringraziare l’attaccante senegalese: gol decisivi contro Genoa, Carpi, Belenenses, Inter.
Poi l’infortunio e un’altra fase di stallo prima dell’estate in cui – non è un mistero – Baba era stato messo sul mercato per 12 milioni, con disponibilità a trattare cash fino a 10. L’agente Bastianelli ha approfondito contatti in Premier, ma non sono state trovate le condizioni. Lo stesso Bastianelli dieci giorni fa ha chiesto più continuità per Baba, visto il rapporto presenze/gol. E mai come domenica sera Sousa è stato contento di avergli dato ragione.
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Redazione LaViola.it