Prima frazione di gioco avara di emozioni. Nella ripresa qualcosa meglio anche grazie al gol del solito Barak
Sommario del primo round: una sassata di Mandragora fuori di parecchio e tanto noia. Fiorentina in controllo, ma atteggiamento pericoloso, perché una ripartenza azzeccata poteva risultare letale. Anche l’arbitro bosniaco Peljto si è annoiato, tanto che non ha concesso nemmeno un minuto di recupero. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Antonin d’Europa
Nel secondo round, la Fiorentina è entrata più convinta. E Barak ha fatto le prove del gol con una zuccata su cross di Gonzalez parata facile da Kaouf. Gol arrivato poco dopo sull’invito di Faraoni con la sua specialità: colpo di testa nell’angolino. Da lì la Fiorentina, sempre molto alta, ha dominato mentre Dego cominciava la girandola dei cambi facendo entrare i giocatori di più qualità.
Padrona in mezzo, sempre più brillante in fascia con Sottil e Nico — e a proposito di sostituzioni, con i ritrovati scatti di Dodo (al rientro dopo quasi sei mesi) — ha collezionato corner e creato parecchie occasioni. La più ghiotta l’ha avuta Sottil che però da due passi ha tirato alto. Sembrava un one team show, col Maccabi incapace di avviare una straccio di azione pericolosa ma poco prima del 90’ ecco la puntuale amnesia viola, con Ranieri che si faceva anticipare da Goldberg che in scivolata regalava a Khalaili il gol della speranza, con Terracciano che si faceva passare la palla tra le gambe.
Nei cinque minuti di recupero si è rivisto il Maccabi combattivo e frenetico di Budapest, ma di occasioni non ne ha avute più. Così la Viola prosegue nel progetto finale bis e con la gioia di aver riabbracciato Dodo. Italiano ha assoluto bisogno di forze fresche e di qualità non tanto per l’Europa e la coppa Italia, ma per cercare di risalire posizioni in campionato. Per quelle più alte, domenica c’è forse l’ultima chance con l’Atalanta. Servirà una Fiorentina molto più tosta.
Di
Redazione LaViola.it