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Fiorentina aggrappata a una notte d’Europa: in Conference per dimenticare la Lazio

Italiano

In Conference per dimenticare la Lazio, con gli Hearts serve vincere per ipotecare la qualificazione. Italiano: «Rialziamoci»

Siccome «chi vince esulta, e chi perde spiega», attorno alla Fiorentina, c’è un gran chiacchiericcio. Ognuno col suo punto di vista, alla ricerca della risposta giusta ad una domanda che, praticamente dall’inizio dell’anno, accompagna i viola. Che sta succedendo? Un punto interrogativo che, scivolone dopo scivolone, rischia di entrare (anche) nella testa dei giocatori, trasformandosi in dubbi e, quindi, in incertezze. Scrive il Corriere Fiorentino.

Eppure, secondo Vincenzo Italiano, questo rischio non c’è. Neppure dopo le quattro, dolorosissime sberle rimediate contro la Lazio. «Una squadra che ha voglia di reagire non si può portare dietro le scorie degli ultimi dieci minuti dell’ultima partita», ha detto ieri presentando la sfida di stasera (fischio d’inizio ore 18.45) contro gli Hearts. Fondamentale per le sorti viola nel girone (la classifica è Basaksehir 7 punti, Fiorentina 4, Hearts 3, Rfs 2). «Dobbiamo rialzarci dopo una brutta sconfitta, ma senza buttar via quanto di buono abbiamo fatto vedere a Bergamo, in Scozia e, per larga parte della gara, anche lunedì».

È passato qualche giorno insomma ma, il mister, non ha cambiato il suo punto di vista

E pazienza se la sua interpretazione di quanto successo contro Immobile e soci a qualcuno non è piaciuta. Del resto, un allenatore, deve andare oltre il risultato. Magari, considerando anche il valore degli avversari: «Qualcuno si dimentica che abbiamo affrontato una squadra fortissima. E lo avevo detto anche alla vigilia. Sono stati bravi a sfruttare le loro opportunità. Noi gli abbiamo concesso sei tiri e hanno fatto quattro gol. Loro ce ne hanno concessi venticinque e noi non abbiamo segnato». Alla fine insomma, si torna sempre lì. A quell’«enorme problema» del quale, lo stesso Italiano, aveva parlato a caldo: il gol. «Dobbiamo continuare su quella strada, non ci sono alternative». Insistere, continuare a creare, sperando che prima o poi la squadra si sblocchi.

Magari, già stasera. In una gara buona per lasciarsi alle spalle le difficoltà del campionato e, soprattutto, per ipotecare la qualificazione al prossimo turno. «Per me il discorso Lazio è finito, ho ragazzi con i valori giusti per reagire nel migliore dei modi». Testa alla Conference quindi. Anche perché, visto il ritardo accumulato in campionato, può diventare la strada più «semplice» per tornare in Europa. Non un fastidio insomma, come troppo spesso le squadre italiane considerano tutto quello che non è Champions, ma un’opportunità.

«Questa coppa non è assolutamente un peso anzi. Ci permette di crescere sotto tutti i punti di vista e ci offre l’occasione per dimostrare subito la nostra capacità di reagire». L’unico problema (e forse qualcuno ha sottovalutato il rischio costruendo la rosa) è che giocare ogni tre giorni comporta sforzi non semplici da gestire. «Ma ci stiamo abituando», ha assicurato Italiano.

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