La Fiorentina a Udine (ore 18.30) insegue la vittoria che manca dalla prima giornata Senza Gonzalez, Duncan e Bonaventura, Italiano si affida al turnover e a Cabral
Bene, bravi. Anzi, bravissimi. Perché non concedere gol per tre partite di fila è roba che non può che rendere orgogliosi. Chi conosce Vincenzo Italiano però lo sa. Il mister è contento per questa solidità, ma inizia ad avvertire un fastidioso prurito. «Mai come stavolta mi è piaciuto uno 0-0 — ha detto dopo il pari col Napoli — ma ho detto ai ragazzi di non farmici abituare». Scrive il Corriere Fiorentino.
Una frase che sa tanto di Arlecchino che, come noto, si confessò burlando. Era una battuta insomma, ma fino a un certo punto. Del resto il tecnico viola è uno di quelli che «si vince segnando un gol in più degli altri». E, tra un pareggio senza reti e un 4-4 sceglierà (sempre) il secondo.
Fatti a tutti i complimenti quindi, dopo tre 0-0 di fila, per Italiano è venuto il momento di interrompere il digiuno
Vuole che la Fiorentina torni a segnare e, di conseguenza, a vincere. È questo l’obiettivo per la gara di oggi a Udine (fischio d’inizio ore 18.30). In una sfida incastrata tra il crash test ampiamente superato col Napoli e quello di sabato quando, al Franchi, arriverà la Juventus. «Stiamo giocando tantissime partite — ha detto il tecnico — e fino a ora abbiamo sempre risposto alla grande. Abbiamo pareggiato contro una grande come il Napoli, e abbiamo superato il turno in Europa. Siamo contenti, ma dobbiamo continuare».
Il tema, è sempre quello. Gestire le risorse. La strategia, pure. Avanti col turnover quindi. Coinvolgendo più giocatori possibile sperando che tutti si facciano sempre trovare pronti. «Abbiamo speso tanto, e ancora dobbiamo recuperare qualcuno. Ma cercheremo di rispondere al meglio mettendo in campo voglia di lottare e spirito battagliero».

Di
Redazione LaViola.it