Come riporta il Corriere dello Sport Stadio, è stato lui, Riccardo Saponara, a scrivere il messaggio che è diventato un tatuaggio nell’anima di tutti, «capitano, mio capitano» poche ore dopo la morte di Davide Astori, ed è stato sempre lui, negli ultimi due giorni, a condividere prima della partenza le emozioni di una trasferta, quella ad Udine, che ha segnato una linea di demarcazione. «Chissà come vivremo questa vigilia – ha scritto su Instagram -, cosa penseremo, cosa sentiremo. Ciò che è certo è il modo in cui lo faremo tutti insieme: uniti, compatti, abbracciati, forti. Forza noi».
Riccardo, che in Davide aveva trovato un punto di riferimento fin dal suo arrivo a Firenze, si è fatto portavoce dei sentimenti di uno spogliatoio intero. Lo aveva scritto la sera di Pasqua, dopo il pranzo al centro sportivo che da una settimana è stato intitolato ad Astori, con i compagni, le rispettive famiglie e la dirigenza al completo, che questa «sarebbe stata la partita più difficile. E non solo sul campo» ed ora sogna di essere anche lui, il fantasista arrivato dall’Empoli, a dare una scossa alla squadra. Nel segno ed in nome del capitano.
Un mese fa, il 4 marzo scorso, all’Hotel La di Moret di Udine, la scomparsa improvvisa di Astori, il capitano della Fiorentina, ha fermato il tempo, lo ha cristallizzato. Il muro del pianto, reso immortale da una gallery fotografica virtuale, è sempre lì, alle cancellate del Franchi, in attesa che venga ricostruito altrove. Il numero 13, quello che era stato di Davide sempre (tranne nella sua stagione vissuta alla Roma), è stato ritirato dal club viola e lasciato sulle spalle del capitano per l’eternità. L’omaggio per Davide della Dacia Arena, stasera, scatterà al 13’ minuto.
Lo ha reso noto, in accordo con la Fiorentina, la società bianconera: «Al minuto 13 del primo tempo sui mega schermi della Dacia Arena comparirà la sua foto, un ricordo e un segnale per invitare tutto il pubblico presente allo stadio a dedicargli un lungo e sentito applauso». Stavolta, ci saranno anche i tifosi viola, poco meno di 200: in marzo la trasferta era stata vietata ai residenti in Toscana, stavolta invece no.
Rispetto ad un mese fa, è cambiata la compagnia aerea con cui si è volati da Firenze ad Udine (modifica obbligata da orari e disponibilità), così come diverso è l’hotel scelto per trascorrere la vigilia. Si è puntato sull’Astoria Hotel Italia, nel centro di Udine, dove la squadra è arrivata attorno alle 17 di ieri. Nessuna voglia di star dietro alla assonanza col cognome del capitano: la città friulana non conta di troppe strutture ricettive, il processo di scelta è stato quasi obbligato. I segni del destino sono quelli che ha trovato la forza di costruirsi la squadra, dal gol di Hugo fino alle vittorie consecutive (tre) che sono state messe insieme da quella domenica maledetta. Lì accanto al pullman, in un silenzio surreale, c’erano anche alcuni tifosi, soprattutto bambini. I giocatori, pur in silenzio, non si sono negati per selfie e autografi: Simeone ha regalato qualche sorriso, come lui anche Antognoni, al fianco della squadra dopo aver condiviso con il gruppo il giorno del suo sessantaquattresimo compleanno, domenica scorsa. Uniti, compatti, abbracciati, forti: è questa la strada da percorrere, quella che Davide per primo ha indicato.
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Redazione LaViola.it