Rassegna Stampa
Fiorentina, un’ora per centrare il tris di vittorie
La partita ristretta e il salto in alto. Dai sessantadue minuti che restano da giocare della partita di Genova, la Fiorentina potrebbe procurarsi altri tre punti che varrebbero il sorpasso all’Atalanta e il sesto posto assoluto in classifica.
Programmino niente male che ingolosisce Della Valle («Fiorentina is back», ha detto il patron che spera in un gran finale di 2016) e stuzzica pure Kalinic & C., visto che proprio loro, contro Palermo e Sassuolo, hanno dimostrato di credere nella rimonta e di aver voglia di rincorrere di nuovo l’Europa.
Lo spazio per l’ottimismo dunque c’è, anche se conquistare la terza vittoria di fila (quarta se si considera anche la coppa) non sarà affatto facile. Prima di tutto perché il ricordo di quei primi 28’ minuti di gioco ha lasciato strascichi: il Genoa di Juric, aggressivo e determinatissimo, mise alle corde i viola, tanto che la pioggia torrenziale caduta sulla Liguria divenne il miglior amico di Sousa.
E secondo perché giocare una partita di appena 60 minuti, con un primo tempo che durerà poco più di un quarto d’ora e con alcuni giocatori (Tomovic e Veloso) che inizieranno la partita da ammoniti (i due vennero sanzionati a settembre in qui primi minuti di gioco), non lascia certezze su quello che accadrà in campo: «Non mi era mai capitata una cosa simile — ammette l’allenatore viola — giocare una partita di un’ora è una novità anche per me. La prepareremo come se fosse una gara qualunque, quello che mi preme davvero è la condizione fisica dei miei giocatori. Abbiamo poco tempo tra una partita e l’altra e il recupero delle energie diventa fondamentale».
«Aggrediremo subito», dice invece l’allenatore genoano Ivan Juric. Che dalla sua avrà almeno 20.000 tifosi sugli spalti e il dolce ricordo del memorabile 3-1 rifilato alla Juventus appena due settimane fa. Stretto nella morsa tra coppa, Sassuolo e questo trittico Genoa-Lazio-Napoli, Paulo sarà costretto a fare scelte di formazione legate soprattutto agli acciacchi.
Borja Valero (contusione alla gamba) e Babacar (febbre) non sono neppure partiti con la squadra, mentre Bernardeschi (ma non solo lui) si è allenato pochissimo per qualche livido di troppo e tanta stanchezza. Possibile allora che proprio il numero 10 resti inizialmente in panchina, anche perché Tello è fresco e baby Chiesa vive un momento di grazia.
Aggregato alla squadra anche l’ennesimo baby: insieme all’americano Perez è partito per Genova anche Fabio Maistro. Mediano classe 1998 della Primavera e promosso dopo una serie di allenamenti fatti con la prima squadra: «Ci aspetta una partita di grande aggressività — aggiunge Sousa — il Genoa fisicamente è più forte di noi e quando difende diventa falloso. Juric ci stima e in parte ci ha pure copiato. Mi aspetto una partita interessante ed equilibrata. Chiesa? Ha già imparato tante cose, ma è appena all’inizio del suo percorso».
Nessun commento invece, sulla maxi clausola inserita nel contratto del suo pupillo Kalinic. Da settimane infatti Sousa si è cucito la bocca su tutto quello che è mercato: «Nikola ha una forza mentale straordinaria, nella vita vorrei sempre avere accanto una persona come lui. Anche fuori dal calcio. Il ritorno di Antognoni? Sono cose che riguardano la società, da parte mi posso dire che sono felice di vederlo vicino a noi».